Tutti pazzi per il “Rocky Horror Show” al Teatro Olimpico di Roma

Roma, Teatro Olimpico
ROCKY HORROR SHOW: 50th Anniversary
Produzione Alveare Produzioni in collaborazione con Trafalgar Theatre Productions

Autore Richard O’Brien
Produttore Howard Panter
Regia Christopher Luscombe
Frank STEPHEN WEBB 
Janet HALEY FLAHERTY 
Brad RICHARD MEEK 
Rocky BEN WESTHEAD 
Magenta SUZIE MCADAM 
Riff Raff KRISTIAN LAVERCOMBE 
Columbia DARCY FINDEN 
Eddie/Dr Scott JOE ALLEN 
Male Phantom REECE BUDIN 
Male Phantom FIONAN O’CARROLL
Female Phantom and Dance Captain STEFANIA DU TOIT
Female Phantom BETH WOODCOCK 
Swing RYAN CARTER WILSON
Swing TYLA NURDEN
Narratore CLAUDIO “GREG” GREGORI
Spettacolo in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana e LSD Edizioni
A cinquant’anni dalla sua esordio il Rocky Horror Show, concepito dall’ingegno di Richard O’Brien, mantiene inalterato il suo potere di affascinare elettrizzate platee di spettatori. Questi, inebriati dalle indimenticabili melodie di brani quali “Damn it, Janet!”, “Sweet Transvestite”, “Touch-a, Touch-a, Touch-a, Touch Me” e l’irriverente “Time Warp”, si abbandonano a una coinvolgente esperienza. Le avventure trasgressive del dottor Frank’n Furter e degli eccentrici abitanti del suo castello, in realtà una navicella spaziale giunta da un’altra galassia, veicolano il potente messaggio “Don’t dream it, be it”, invitando all’esplorazione della libertà sessuale e alla fluidità di genere, continui a risuonare nelle nuove generazioni di pubblico. Il Rocky Horror Show funge ancora da catalizzatore delle tensioni sessuali all’interno di un caotico vortice di esuberanza cromatica, rievocando l’estroso mondo dei B-Movies degli anni Cinquanta e Sessanta attraverso l’uso suggestivo di costumi e scenografie. All’interno di questa dimensione popolata da creature stravaganti, che sfidano l’ordine costituito e incutono timore, i due protagonisti, una coppia di sposi “così bene educati”, sono condotti a scoprire la propria vera identità, esplorando le autentiche emozioni e i piaceri genuini che questo mondo eccentrico può offrire. Se la trasposizione cinematografica, The Rocky Horror Picture Show, nel 1975 lo ha consacrato a cult, la versione teatrale perpetua l’innovazione coinvolgendo gli spettatori in un coinvolgente fenomeno intrinseco allo spettacolo. Questo li spinge a partecipare attivamente con travestimenti a tema, a illuminare la sala con luci degli smartphone durante l’apertura con “Science Fiction/Double Feature”, a anticipare le battute degli attori, e naturalmente, a lasciarsi trasportare dalle seducenti note del “Time Warp”. La versione in tournée, curata dal regista Christopher Luscombe, si distingue per la sua meno trasgressiva ma altrettanto accattivante proposta, adatta a un pubblico trasversale. Questo successo è attribuibile a un brillante design delle luci, dinamico ed efficace, che inonda il palcoscenico con un’illuminazione equilibrata, avvolgendo l’intera sala in un suggestivo abbraccio luminoso. I personaggi, spesso intrisi di autoironia, e gli elementi scenografici dall’estetica fumettistica, come l’auto di Brad e Janet o l’enorme pellicola che avvolge in un intrigante vedo/non vedo l’orchestra dal vivo contribuiscono a rendere lo spettacolo adatto all’intrattenimento di un pubblico di ogni età. Ciò che rende così avvincente questo musical, mantenendolo sorprendentemente fresco nonostante i quasi 50 anni trascorsi, è facilmente comprensibile. In esso si trova tutto ciò che ci si attende da uno spettacolo di questa natura e anche qualcosa in più. Dal punto di vista musicale, si distingue per una straordinaria ricchezza, con brani intrisi di freschezza compositiva e un elevato senso del ritmo che si prestano al piacere dell’ascolto e ancor più a essere cantati in compagnia. Il testo, inoltre, costituisce un concentrato del più acuto umorismo britannico . Esso, pur mantenendo una forma satirica, con fermezza stigmatizza i ruoli sessuali considerati “normali” e smonta i preconcetti che, altrove, faticano ancora ad essere superati. La straordinaria e magnetica interpretazione di Stephen Webb nel ruolo di Frank’n Furter, unita all’entusiasmante energia dell’intera compagnia, incanta inevitabilmente gli spettatori. Tuttavia, è la musica a rimanere il catalizzatore autentico di uno spettacolo che, pur rinnovandosi nel corso degli anni, non ha mai tradito le sue origini trasgressive. Questo è evidenziato dagli applausi tributati, anche al termine dell’esibizione, all’orchestra dal vivo, perpetua nella sua incansabile esecuzione del ritornello del “Time Warp”. Richard Meek, con più di dieci anni di esperienza nel ruolo di Brad, dimostra il suo impegno distintivo, evidente nella sua interpretazione. Haley Flaherty, nel ruolo di Janet, presenta una performance pepata e dinamica. Ben Westhead, che interpreta la figura generalmente “monolitica” di Rocky, rivela una sorprendente espressività, mostrando il suo talento sia come attore che come personal trainer. Tra gli altri membri del cast, spicca la giovane e vibrante interpretazione di Kristian Lavercombe, mentre Darcy Finden offre un’eccezionale performance nel ruolo di Columbia. Joe Allen, affrontando i triplici ruoli di Eddie, Dr. Scott e uno dei “phantom“, dimostra la sua versatilità artistica. Suzie McAdam, nel ruolo di Magenta, compie degnamente l’arduo compito di aprire e chiudere lo spettacolo con “Science Fiction – Double Feature”. In vari momenti, gli spettatori irrompono con esclamazioni di approvazione e battute improvvisate interagendo con il bravissimo narratore Claudio Gregori “Greg”. La rottura della quarta parete non è semplicemente consueta, bensì si presenta come un’invadente incursione, costringendo il cast a difendersi dalle improvvise incursioni verbali del pubblico. Le risate, fragorose e spontanee, creano un ambiente in cui persino il cast deve sforzarsi per mantenere la necessaria concentrazione, garantendo così la continuità della trama principale. In questo dinamico scambio tra attori e pubblico, alcune lievi incertezze, brevi pause e sorrisi emergono, sempre accolti da applausi entusiastici. Un incontro in cui l’imprevisto diventa parte integrante dello spettacolo, creando un’esperienza teatrale unica e indimenticabile.