Malta, XII° Valletta Baroque Festival: “Rediscovering Abos”

Tarxien (Malta), Chiesa S. Maria Assunta, XII Valletta Baroque Festival
REDISCOVERING ABOS”
Abos Project and Consort
Direttori musicali Marco Mencoboni, Gillian Zammit
Girolamo Abos (1715-60): “Lezione Terza del Giovedì Santo” per soprano e strumenti (Prima esecuzione in tempi moderni) – versione di Monaco; “Te Deum Laudamus” (Prima esecuzione in tempi moderni);” Litanie Lauretane” per due voci e strumenti (Prima esecuzione in tempi moderni); “Tantum Ergo” per soprano e violino (Prima esecuzione in tempi moderni); “Lezione Terza del Giovedì Santo” per soprano e strumenti – versione di Parma; “Veni creator spiritus” (Prima esecuzione in tempi moderni)
Tarxien (Malta), 26 gennaio 2024
Il secondo appuntamento vocale cui partecipiamo nell’ambito del Valletta Baroque Festival èun progetto specifico fortemente voluto dal direttore artistico Kenneth Zammit-Tabona, e che non si esaurisce certo nell’arco di pochi anni: l’Abos Project prevede infatti in primis un lavoro filologico, che poi abbia come esito delle esibizioni pubbliche della non esigua produzione del compositore maltese Girolamo Abos (1715-60). A muovere questa riscoperta non è un semplice spirito patriottico, ma l’effettiva grande qualità delle composizioni di Abos, che merita un ascolto moderno e una grande diffusione; per fare questo si è composto un vero team scientifico-artistico di studiosi, musicisti e un coro. La scelta del concerto di quest’anno cade su un repertorio di musica sacra specifico: la Lectio Tertia per il Giovedì Santo tratta dal profeta Geremia, un tempo recitata proprio nel primo giorno del triduo pasquale e accompagnata dallo spegnimento di quattordici candele su quindici, alla lettura di ciascun versetto – rito gentilmente riproposto per il pubblico da Padre Chris, giovane parroco di Tarxien, ove è avvenuto il concerto. La formazione musicale diretta dal maestro Marco Mencoboni si avvale per lo più di clavicembalo e archi (giacché in quaresima l’organo non poteva suonare) e nella sua semplicità risulta l’efficace supporto alle parti vocali, vere protagoniste: sia con i solisti che con l’esigua formazione corale (dieci elementi) riscontriamo piena coesione ed è evidente che la preparazione con due maestri (il soprano Gillian Zammit, oltre che Mencoboni) abbia avuto come obiettivo un attento lavoro di cesello, pulitura delle linee vocali, perfezionamento. Le cinque soliste sono state tutte pienamente all’altezza dell’occasione; anzi: se dalla Zammit ci aspettavamo – dopo la performance in San Giovanni di qualche sera fa – una prova di grande spessore ed intensità (che ha puntualmente fornito), due giovani artiste hanno davvero sorpreso i presenti, cioè Maria Grazia Grech e Raisa Marie Micallef. La prima, soprano lirico, ha eseguito da solista il Tantum Ergo, rivelando un suono tondo, naturalmente luminoso, ricco di armonici, e una notevole padronanza tecnica; la seconda, contralto di soli ventidue anni, caldo e brunito, pienamente proiettato anche nei gravi, si è distinta in duetto con l’altro buon soprano Analise Mifsud nelle Litanie Lauretane. Il pubblico rimane estasiato, e a ben ragione, anche per la splendida coerenza del progetto – la musica di Abos è ricca di scuola napoletana, ma ha una sua affascinante peculiarità, fatta di sincopi frequenti, contrappunto semplice e preciso, un’omogeneità che riesce a non trasformarsi in ripetitività e linee di canto solide, chiare, senza forzature ma ben organizzate, specie nelle armonizzazioni; la cattedrale di Tarxien è magnifica espressione barocca, imponente e avvolgente allo stesso tempo; le voci dal pulpito riccamente scolpito sembrano quelle di angeli discesi a parlarci. Si ricrea per qualche minuto un vero e proprio silenzio mistico, pieno tuttavia di quell’anelito trascendente che queste pagine vorrebbero suscitare. Missione compiuta. Foto Owen Michael Grech