Roma, Auditorium Parco della Musica: “Las Estrellas” della danza

Roma, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Sala Santa Cecilia
“LAS ESTRELLAS”
Gala di Flamenco, Danza Spagnola, Escuela Bolera
Direzione artistica Daniele Cipriani
Consulenza artistica Sergio Bernal e Ricardo Cue
Ballet Nacional de España diretto da Rubén Olmo
Con: Sergio Bernal,  Jesús Carmona, Patricia Guerrero, Belén López, Ana Morales, Rubén Olmo
e altri bailaores, cantaores, guitarristas e percusionistas dalla Spagna
Roma,  29 gennaio 2024
Una grande sfida per Daniele Cipriani, uno dei più affermati manager di danza in Italia e nel mondo, tradurre il formato del gala Les Etoiles da lui già ben collaudato nella variante spagnola Las Estrellas. Non basta reperire i nomi più importanti tra bailarines e bailaores del momento, ma scavare a fondo nelle peculiarietà della danza spagnola e nelle sue sfaccettature per sostanziare la struttura di un programma che non può in quest’occasione ruotare attorno ai più noti pas deux del repertorio classico in alternanza con le più invitanti novità contemporanee. Avvia la serata curata da Cipriani con la consulenza artistica di Sergio Bernal e Ricardo Cue la “mitica” coreografia Ritmos danzata dal Ballet Nacional de España diretto da Rubén Olmo. Ritmo martellante, e aumento graduale dei danzatori in scena distinti da pose stilizzate statuarie per questo pezzo di apertura che debuttò in prima assoluta al Teatro de La Zarzuela il 13 luglio 1984, quando la compagnia era guidata da María de Ávila. La danza prende forma comunicando una sensazione di possenza tra sventolare di gonne, suon di tacchi, e battiti di mani. La musica di José Nieto si addolcisce e lascia emergere i solisti Débora Martínez ed Eduardo Martinez, che ci coinvolgono nel loro lirismo romantico. A lasciarci immergere nel linguaggio degli stili del flamenco è poi Ana Morales accompagnata alla chitarra da Jose Luís Medina in una farruca del maestro Sabicas, in cui la danzatrice esprime con ogni fibra del suo corpo una grande passionalità. Magnetizzante la presenza scenica di Jesús Carmona nel pezzo Como roca y agua, in cui il corpo maschile nel riprendere gli stilemi spagnoli si indirizza verso la contemporaneità. Il pezzo Puerta de tierra – andato in scena originariamente nel 1960 al Teatre de Liceu di Barcellona con il Ballet Español – si incentra su una deliziosa danza “di carattere” su musica di Isaac Albéniz eseguita da Débora Martínez e Sergio Bernal. Si tratta di un momento di pausa prima di passare all’intensità espressiva racchiusa ne La sorda buleria e della Solea pa mi Antonio, danzate rispettivamente da Patricia Guerrero e Belén López, che contrappongono un clima di giocosità a un sentimento di dolore. Belén López, vincitrice del Premio Nazionale di Flamenco ‘Mario Maya’ 2004, conclude poi la prima parte dello spettacolo con Fin de fiesta, in un abbagliante dialogo con il cantaor Pedro Jiménez “Perrete”. Nella seconda parte della serata diventa più evidente la contaminazione con il linguaggio contemporaneo e lo stimolante rapporto di ammirazione reciproca visibile nei duetti esclusivamente maschili o femminili. Davvero ammaliante l’assolo tratto da Dance of Beasts (Paquera) e danzato da Jesús Carmona, così come il pezzo Taranto nell’interpretazione di Rubén Olmo. Ampio spazio, dunque, per tutte le forme di flamenco, danza spagnola ed escuela bolera in questo programma ben riuscito che ci auguriamo apra una lunga scia di spettacoli all’insegna della diplomazia culturale nell’ambito della danza.