Claudio Abbado nota per nota. Una cronologia artistica

di Mauro Balestrazzi
Biblioteca LIM, n. 8
Volume di 490 pagine. ISBN: 9788855433273
Lucca, Libreria Musicale Italiana (LIM), 2024
€ 40,00
Sono ormai trascorsi dieci anni dalla dipartita di Claudio Abbado (1933-2014) e per molti che lo hanno conosciuto, compreso lo scrivente, era semplicemente Claudio. Per avvicinarsi al maestro basterebbe condividere la sua convinzione: «Senza la musica la vita sarebbe un errore» (Nietzsche), promuovere i giovani, ma anche l’opera di bonifica di un’area di discarica, oggi uno scrigno di bellezza naturale in Sardegna, o sostenere ‘El Sistema’ (creato in Venezuela da Abreu), al fine di ‘salvare’ i ragazzi dalla strada. A raccontare buona parte di queste vicende è Mauro Balestrazzi, giornalista e autore di pubblicazioni su Toscanini e Kleiber, particolarmente attento ai direttori d’orchestra. Del volume colpisce il “nota per nota” del titolo che, grazie al rimando polisemico, sembra alludere a significati percepibili più con il pensiero. Se una nota dopo l’altra ricorda la successione di suoni che può dar vita a una scala o a una melodia, rimanendo nella metafora, i sei capitoli della pubblicazione illustrano il direttore d’orchestra che «per oltre trent’anni ha rappresentato un punto di riferimento costante della [sua] necessità di musica». Il libro, piuttosto corposo, pubblicato dalla LIM, molto attiva nell’editoria musicale, si rivela prezioso al lettore che vuole conoscere o approfondire la personalità di Abbado e al musicista/musicologo intenzionato ad iniziare un percorso di ricerca. Il I capitolo (Anni ’50) coincide con gli studi al Conservatorio di Milano (diploma di Pianoforte nel 1953 e in Composizione nel 1955), i primi approcci alla direzione con Antonino Votto e la sua ‘fuga’ all’Accademia Chigiana di Siena e a Vienna alla Scuola di direzione d’orchestra del celebre Hans Swarowsky. Basterebbe soffermarsi su ciò per intuire l’ascesa del maestro, conclusasi negli Anni 2000 (ultimo capitolo), ormai ‘cittadino’ del Parnaso. Citando qualche tappa del suo percorso, segnalo il premio Koussevitzky e il Mitropoulos, essere assistente di Bernstein, l’invito di Karajan a dirigere i Wiener al Festival di Salisburgo e tanti altri traguardi. A soli 35 anni è direttore musicale del Teatro alla Scala e negli Anni ’70 non esita a portare l’orchestra fuori dal teatro (palazzetti dello sport, fabbriche, ecc.) per diffondere la musica ai ceti popolari. Nel decennio successivo fonda la Chamber Orchestra of Europe e la Gustav Mahler Jugendorchester, oltre ad essere nominato erede di Karajan. Negli ultimi anni, pur essendogli stata diagnosticata una malattia incurabile, a tre mesi dall’intervento Abbado fonda la Lucerne Festival Orchestra e nel 2004 l’Orchestra Mozart, confermando così di aver raggiunto l’Empireo anche nella formazione di nuove orchestre. Solo pensando alle cifre si contano oltre 3400 esibizioni con un repertorio che spazia dagli inizi del Cinquecento alla musica contemporanea, collaborando con molti compositori e registi del suo tempo. Completano il volume Documenti, Programmi, Locandine e due Appendici (repertori con prime esecuzioni assolute con interpreti, orchestre, istituzioni, Discografia e videografia) oltre alla Bibliografia essenziale che contribuisce ad arricchire ulteriormente quanto descritto. Balestrazzi, oltre a rievocare colui che considera “il direttore della vita”, sembra altresì intenzionato a svelare ciò che non può essere più nascosto affinché ogni ‘incontro’ del maestro con le partiture dei grandi compositori non sia dimenticato ma reso sempre più moderno.