Roma, Museo di Roma (Palazzo Braschi): “Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone” incanta la Capitale

Roma, Museo di Roma
Palazzo Braschi

UKIYOE. IL MONDO FLUTTUANTE. VISIONI DAL GIAPPONE
a cura di Rossella Menegazzo
Roma, 02 Marzo 2024
L’Ukiyo-e, un’espressione artistica intrinsecamente legata alla vivacità e al caos delle metropoli giapponesi del Periodo Edo, si distingue per la sua capacità di catturare l’anima vibrante di città come Edo (odierna Tokyo), Osaka e Kyoto. Il termine stesso, che si traduce letteralmente come “immagini del mondo fluttuante”, evoca l’effimero e l’effervescente della vita urbana di quel tempo. Originariamente concepiti per illustrare libri, gli Ukiyo-e hanno in seguito assunto una vita propria, diventando oggetti d’arte autonomi disponibili a un vasto pubblico a un prezzo accessibile. Questa trasformazione è stata resa possibile grazie alla tecnica di stampa serigrafica con blocchi di legno, che consentiva la produzione in serie di numerose copie di una stessa illustrazione senza comprometterne la qualità artistica. Ma l’importanza degli Ukiyo-e va oltre il mero ambito dell’arte visiva. Essi rappresentano un capitolo significativo nella storia della cultura popolare giapponese, infiltrandosi nei meandri del teatro, dell’intrattenimento e della vita quotidiana. Sono testimonianze viventi di un’epoca in cui l’arte non era appannaggio esclusivo delle élite, ma si mescolava alla vita di ogni giorno, diventando parte integrante dell’esperienza comune. In tal senso, gli Ukiyo-e incarnano l’essenza stessa dell’arte popolare, che trova la sua massima espressione nel dialogo diretto e immediato con il tessuto sociale in cui nasce e fiorisce. La mostra presso Palazzo Braschi a Roma offre un’immersione senza precedenti nel ricco panorama dell’Ukiyo-e, presentando oltre trenta maestri di questo genere artistico dalle sue prime incarnazioni nel Seicento fino ai nomi illustri come Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Tōshusai Sharaku, Keisai Eisen e gli eminenti esponenti della scuola Utagawa quali Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi e Kunisada. Attraverso una ricca selezione di dipinti e silografie provenienti dalle prestigiose collezioni del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e del Museo delle Civiltà di Roma, la mostra va oltre la mera esplorazione dell’arte visiva. Si estende infatti anche a oggetti di uso quotidiano, come strumenti musicali, giochi da tavolo e accessori di moda, offrendo così al pubblico una visione completa e dettagliata della vita e della cultura dell’epoca rappresentata nell’Ukiyo-e. Il percorso espositivo si snoda attraverso sette sezioni tematiche, offrendo al pubblico un viaggio coinvolgente attraverso gli aspetti culturali, estetici, artistici, sociali, politici ed economici del lungo periodo Edo. Le sale stesse sono concepite come veri e propri apparati scenici, caratterizzate da una tavolozza cromatica vibrante e intensa che si intreccia in modo suggestivo con le opere esposte. Il rosso, il verde, l’azzurro oltremare evocano simbolicamente l’eros, i paesaggi incantati e le vastità degli oceani, creando un dialogo visivo suggestivo con le litografie in mostra. Tra gli autori di straordinarie e delicate silografie spicca indubbiamente Hokusai, universalmente riconosciuto come il più grande artista dell’Ukiyo-e di tutti i tempi. Tra le sue opere più celebri, la serie delle “Trentasei Vedute sul Monte Fuji”, che include l’iconica “Grande Onda di Kanagawa”, immortalata anche tra le emoji di WhatsApp. Quest’ultima, imponente nella sua rappresentazione su uno sfondo blu intenso, domina l’ultima sala dell’esposizione, suggellando in modo imponente e significativo una mostra che si distingue per la sua sobria eleganza e per il profondo rispetto verso una cultura che ha sempre saputo apprezzare la moderazione e la compostezza. Hokusai ha conquistato una popolarità duratura anche in Occidente grazie ai suoi manga, taccuini nei quali il maestro ha riversato i suoi studi pittorici, popolandoli con una vasta gamma di figure umane in varie pose, piante, fiori, animali, paesaggi schizzati e persino fantasmi e creature yokai. Rossella Menegazzo, figura guida nella cura di questa straordinaria esposizione, trasforma con maestria una porzione del primo piano del palazzo in un allestimento che va al di là delle semplici lusinghe della popolarità sui social media. Il suo lavoro mette in luce con acume e rigore scientifico le magie e le sfumature di un “mondo fluttuante” intriso di significati profondi. Senza dubbio, questa mostra rappresenta un’opportunità imperdibile per coloro che desiderano immergersi in un viaggio culturale avvincente e illuminante.