Roma, Teatro Argentina: “Ciarlatani” dal 05 al 17 Marzo 2024

Roma, Teatro Argentina
CIARLATANI

di Pablo Remón
traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes
con Silvio Orlando
e con (in o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi
regia Pablo Remón
scene Roberto Crea
luci Luigi Biondi
costumi Ornella e Marina Campanale
aiuto regia Raquel Alarcón
Lo spettacolo scritto e diretto da Pablo Remón, vincitore del Premio Nacional de Literatura Dramática 2021 e interpretato da Silvio Orlando, gradito ritorno al Teatro Argentina, è la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un’attrice di teatro la cui carriera è in fase di stallo. E’ alla ricerca del grande personaggio che la porterà al successo, Diego è un regista affermato di film commerciali che sta per iniziare una grande produzione con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare alla sua carriera.  Entrambi attraversano una momento di crisi ed entrambi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo. Le due storie se pur raccontate in parallelo si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi anche se hanno stile, tono e forma diversa quasi a essere due opere che si intrecciano. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. Attingendo a una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione fittizia e cinematografica, dipana una pièce in capitoli con una struttura più vicina a un romanzo che al teatro. Ciarlatani infine è una commedia in cui quattro attori catapultati in un viaggio attraverso una moltitudine di personaggi, spazi e tempi,  darà vita ad una divertente satira sul mondo del teatro e del cinema, ma anche ad una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo dentro e fuori la finzione.