Roma, Teatro Ambra Jovinelli:” Cyrano De Bergerac” per la regia di Arturo Cirillo

Roma, Teatro Ambra Jovinelli
CYRANO DE BERGERAC
da Edmond Rostand

adattamento e regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo
e con ( in o.a) Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini

scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi 
luci Paolo Manti
musica originale e rielaborazioni Federico Odling
produzione MARCHE TEATRO,  Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro / ERT Teatro Nazionale
Roma, 17 Aprile 2024
“Cyrano de Bergerac”, la rinomata tragedia in cinque atti di Edmond Rostand, ispirata al personaggio storico e scrittore francese del XVII secolo, Savinien Cyrano de Bergerac, debuttò con successo il 28 dicembre 1897 a Parigi. Dopo un iniziale fallimento nel 1892, Rostand conquistò pubblico e critica, ricevendo onorificenze quali la Legion d’onore e l’elezione all’Académie française. L’ultima creazione di Arturo Cirillo trae ispirazione da un momento profondamente personale: la sua esperienza al Politeama di Napoli, alla fine degli anni ’70, assistendo alla performance di Modugno e Pazzaglia nel ruolo di Cyrano. Benché anch’essa un’opera musicale, la visione di Cirillo si distacca nettamente da quella memoria: non si tratta di una mera replica di quel musical, ma di un’interpretazione innovativa che Cirillo definisce “teatro canzone”. Questo approccio unico mira a narrare il celebre e malinconico triangolo amoroso di Cyrano, Rossana e Cristiano, fondendo parole e melodie in un racconto emotivamente coinvolgente. Cyrano, segretamente innamorato della sua cugina Rossana, è frenato dalla vergogna per il suo grande naso e rimanda il momento di confessarle i suoi sentimenti. Quando finalmente trova il coraggio, scopre che Rossana ha perso la testa per Cristiano, un giovane cadetto di bell’aspetto ma poco eloquente. Cyrano decide quindi di aiutare Cristiano, prestandogli la sua poetica abilità per corteggiare Rossana attraverso lettere d’amore e sussurri romantici sotto il suo balcone. L’inganno ha successo, e Rossana si innamora perdutamente di quello che crede essere l’anima di Cristiano. La situazione si complica quando Cristiano è chiamato al fronte, dove anche Cyrano si trova a combattere. Cyrano continua la sua missione epistolare, ma Cristiano inizia a sospettare che Rossana sia innamorata non di lui, ma delle parole che Cyrano gli mette in bocca. Prima che possa confessare questa realizzazione, Cristiano muore in battaglia. Rossana, inconsolabile, si ritira in convento. Cyrano, che non ha mai smesso di amarla, la visita in segreto, mantenendo il suo amore nascosto fino all’ultimo. Un tragico destino lo attende: ferito mortalmente in un agguato orchestrato dai suoi nemici politici, Cyrano riesce a parlare un’ultima volta con Rossana, svelandole involontariamente la verità sulle lettere d’amore. Solo in punto di morte, Rossana capisce che il vero oggetto del suo amore era l’anima nobile di Cyrano, celata dietro la bellezza effimera di Cristiano. Il regista e attore Arturo Cirillo rinnova la classica storia di Cyrano de Bergerac, intrecciandola con le note musicali e versi rimatori che ricordano i varietà del passato, e la arricchisce con elementi tratti da “Pinocchio”, in un omaggio allo spettacolo di Carmelo Bene. Attraverso questa fusione artistica, Cyrano e la marionetta di Collodi condividono non solo la peculiarità di un naso pronunciato, ma anche avventure di bugie, combattimenti e desideri amorosi, in un cast che evoca figure familiari come la lumachina o il Grillo Parlante. Questa versione di Cyrano rappresenta un tributo al mondo del teatro stesso.  La scenografia, ideata da Dario Gessati, presenta una pedana rotante da cui emergono, in un gioco di luci e colori, personaggi vestiti con costumi che rimandano a figure iconiche come Wanda Osiris e Raffaella Carrà, in un’atmosfera che evoca la vivacità del Carnevale brasiliano. Al di sotto di questa esteriorità brillante, la rappresentazione tocca temi profondi come l’amore non corrisposto, la lotta contro gli ostacoli della vita, rappresentati da figure allegoriche come i Gatti e le Volpi, e la triste realtà di non poter amare o essere amati come si desidererebbe. Tuttavia, l’opera trova nella poesia una speranza, un mezzo per trasformare la bruttezza in bellezza, la falsità in verità. La musica composta da Federico Odling emerge come protagonista indiscussa, tessendo un ricco tappeto sonoro che per oltre due ore di spettacolo avvolge e anima ogni scena. La composizione di Odling, con la sua vivacità e profondità emotiva, diventa l’anima portante di un’esperienza teatrale che si distingue per dinamismo e originalità. Accompagnata da una regia che fa ampio uso di giochi di luci innovativi, a cura di Paolo Manti, e da un ritmo narrativo che mantiene lo spettatore costantemente al centro dell’azione, la musica guida il pubblico attraverso un viaggio che è tanto visivo quanto uditivo. Manti, con il suo sapiente utilizzo delle luci, non si limita a illuminare gli attori e le scene, ma crea veri e propri quadri viventi che arricchiscono la narrazione e accentuano le emozioni trasmesse dalla musica. I costumi, disegnati da Gianluca Falaschi, aggiungono un ulteriore strato di magia allo spettacolo, con le loro tinte sgargianti e il loro design fiabesco. Falaschi, noto per la sua capacità di trasformare tessuti e materiali in veri e propri capolavori visivi, qui supera se stesso, proponendo costumi che non solo riflettono la personalità dei personaggi ma contribuiscono anche a definire il tono unico e immersivo dello spettacolo. La rielaborazione artistica che intreccia i mondi di Cyrano e Pinocchio non si ferma alla comune caratteristica del naso prominente, unendo questi due personaggi outsider. Cirillo, con un’energia costante, fonde lo stile di Petrolini e Rascel ricordando anche Proietti in uno spettacolo di quasi due ore. Con un’atmosfera sempre vibrante offre un’esperienza totale e un regalo memorabile al pubblico. Oltre a Rossana, interpretata magistralmente da Irene Ciani, che richiama la Fata Turchina, troviamo parallelismi con altri personaggi  fino a Cyrano che assume i tratti di Geppetto nel finale. L’allestimento, un gioco intellettuale di ricerca di connessioni che esplora accettazione e amore oltre l’aspetto fisico, ha ricevuto un caloroso applauso dal pubblico, che ha grandemente apprezzato lo spettacolo. Photocredit@Achille/TommasoLePera
REPLICHE SINO AL 28.