Roma, Teatro Parioli Costanzo: “Anna dei miracoli”

Roma, Teatro Parioli Costanzo
ANNA DEI MIRACOLI 
di William Gibson 
con Mascia Musy, Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci, Laura Nard
adattamento e regia Emanuela Giordano 
Scene e Luci Angelo Linzalata 
Costumi Emanuela Giordano 
Musiche Carmine Iuvone e Tommaso Di Giulio 
Produzione La Pirandelliana
Roma, 24 Aprile 2024
Hellen, una bambina di 12 anni, cresciuta in una tenuta del Sud degli Stati Uniti subito dopo la sconfitta della Confederazione nella Guerra di Secessione, è stata allevata dalla sua famiglia come se la sua condizione di sordità e cecità la rendesse incapace di apprendere, lasciandola agire senza limiti. La sua educazione cambia radicalmente con l’arrivo di Miss Annie, una giovane pedagogista al suo primo incarico, precedentemente cieca, determinata a riformare il comportamento della bambina. Annie affronta numerosi cliché sociali simili a quelli del permissivismo moderno riguardanti i disabili e gli psichiatrici, evidenziando come i comportamenti infantili possano evolvere in azioni più pericolose nell’età adulta. Il dramma  mostra Annie adottare metodi severi con Hellen, spesso confinando insieme in una casetta isolata nella proprietà per concentrarsi sull’educazione della bambina. Il confronto non è solo con Hellen ma anche con una famiglia che la indulgente eccessivamente, credendo di non poter fare altro per lei. Le tecniche educative di Annie, che includono rinforzi positivi e avversivi, sono mirate a rompere il ciclo di comportamenti maleducati e a insegnare a Hellen non solo le abilità quotidiane ma anche a comunicare efficacemente, nonostante la sua disabilità. Attraverso il linguaggio dei segni per sordi-ciechi, Annie lavora per aprire Hellen al mondo esterno, superando la barriera dell’isolamento sensoriale in cui è stata confinata. Il dramma sottolinea l’importanza dell’intelligenza e dell’interazione sociale per Hellen, proponendola come futura membro attivo della società tanto da imparare a valutare il linguaggio come strumento di connessione, piuttosto che come semplice abitudine memorizzata. La narrazione culmina con il riconoscimento da parte di Hellen del valore della comunicazione e del vivere civile, segnando un cambiamento permanente nella sua interazione con gli altri.  Emanuela Giordano, regista e autrice di questo adattamento del dramma pluripremiato degli anni ’60, propone una messa in scena spartana e minimalista, in linea con lo stile originale dell’epoca. La sua regia si concentra su scene domestiche che esplorano discordanze verbali e confronti concettuali intensi riguardanti amore, educazione, sopportazione e comunicazione. Giordano innova la sceneggiatura introducendo il neonato lessico dei segni, strumento cruciale per l’ingresso di Helen nel mondo, enfatizzando una convivenza disciplinata. Questo approccio non solo rende omaggio all’originale, ma aggiunge un nuovo livello di profondità interpretativa al dialogo tra i personaggi. Anna Mallamaci affronta la sfida artistica e civile di interpretare Hellen Keller sul palcoscenico del Teatro Parioli Costanzo, un compito non da poco, considerando che Keller non è un personaggio di fantasia ma una figura storica di grande impatto: scrittrice, attivista e insegnante statunitense, diventata sordo-cieca all’età di 19 mesi. La sua vita è stata oggetto di narrazioni in diversi formati, tra cui il celebre film “The Miracle Worker” del 1962, diretto da Arthur Penn, che testimonia la sua resilienza e il suo spirito indomabile. Sul palco, Mallamaci non è sola; è accompagnata da  Fabrizio Coniglio e Laura Nardi, nei panni dei genitori di Keller. La loro interpretazione, purtroppo, non è all’altezza del dramma proposto, risultando spesso approssimativa. Rispetto alla profondità della trama, le performance appaiono sorprendentemente distaccate e poco coinvolgenti. È un vero peccato constatare una tale mancanza di immedesimazione in un contesto che avrebbe potuto trarre grande beneficio da un’espressione più autentica e partecipata degli attori. Mascia Musy brilla nel ruolo dell’ostinata insegnante che protegge Helen da ogni forma di dannosa compiacenza esterna, mantenendo un rispetto invidiabile per i ruoli familiari senza mai cercare di sostituire i genitori. La sua interpretazione è meticolosa, competente e profondamente emotiva. Il progetto teatrale “Anna dei Miracoli” non solo è una rievocazione drammatica ma si radica anche nell’impegno sociale, grazie alla direzione di Paola Severini Melograni, giornalista e direttrice dell’Agenzia Angelipress. Con una lunga carriera dedicata alla comunicazione sociale e alle questioni di solidarietà, Melograni infonde nel progetto una profondità che va oltre la semplice rappresentazione teatrale, mirando a sensibilizzare il pubblico e a promuovere un dialogo attivo su temi di disabilità e resilienza umana. Il finale è straordinario, un apice emotivo raggiunto quando Anna getta un secchio d’acqua su Helen, segnando il momento del miracolo. Questa scena intensa muove profondamente il pubblico, che risponde con un coinvolgente applauso e offre un caloroso abbraccio virtuale a tutti gli attori, riconoscendone il merito. Photocredit:MargheritaMirabella Repliche sino al 28 Aprile 2024.