Roma, Villa Bonaparte: un Portale Aperto sull’Eleganza e la Storia

Roma, Villa Bonaparte
VILLA BONAPARTE: UN PORTALE APERTO SULL’ELEGANZA E LA STORIA

Nel cuore di Roma, adagiata contro le antiche Mura Aureliane, sorge Villa Bonaparte, un elegante edificio settecentesco circondato da un giardino rigoglioso, situato tra Porta Salaria e Porta Pia. Attualmente dimora dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, questa villa nasconde tra le sue mura una storia profondamente intrecciata con gli eventi che hanno segnato l’unificazione dell’Italia. È qui, infatti, che la storia d’Italia ha compiuto uno dei suoi passi più decisivi: il 20 settembre 1870, quando i bersaglieri dell’esercito italiano, guidati dal generale Raffaele Cadorna, varcarono quelle mura creando la celebre breccia di Porta Pia, simbolo dell’ingresso di Roma nell’Italia unita. Un episodio storico che ha visto Villa Bonaparte, all’epoca proprietà di Paolina Bonaparte, vivace sorella del noto condottiero francese Napoleone, al centro di un evento fondamentale per la nazione. Grazie all’iniziativa di Sua Eccellenza la Sig.ra Florence Mangin, Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, Villa Bonaparte è ora accessibile ai cittadini di Roma, offrendo un tuffo nel tempo in un luogo che unisce storia e cultura. Aprire un’ambasciata a visite non è affatto scontato, soprattutto in tempi così difficili. Questo sforzo sottolinea la cooperazione franco-vaticana e l’impegno condiviso per il patrimonio culturale, arricchendo la vita culturale di Roma e promuovendo il dialogo interculturale.
Accessibile attraverso due ingressi principali, su via XX Settembre e via Piave, la villa accoglie i visitatori per tour guidati su prenotazione, permettendo di esplorare non solo l’architettura e gli splendori interni, ma anche di immergersi nella ricca storia che ha plasmato l’identità stessa del luogo. Ripercorrendo le vicende di Villa Bonaparte, ci troviamo a viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca romana, quando l’area era sfruttata dai nobili per le loro coltivazioni. La trasformazione del sito in quello che oggi conosciamo inizia veramente nel XVIII secolo, quando il Cardinale Silvio Valenti Gonzaga, Segretario di Stato di Papa Benedetto XIV, ne fece l’acquisto, dando vita alla costruzione dell’edificio che sarebbe poi divenuto uno dei primi esempi di architettura neoclassica a Roma. Erigendosi maestosamente al centro di un vasto giardino, la Villa si impone all’osservatore con la sua inconfondibile compostezza espressiva, una manifestazione di linearità e di una sobria eleganza formale e decorativa che si distanzia audacemente dallo sfarzo tardo-barocco dominante nell’ambiente urbano dell’epoca, anticipando invece le future correnti neo-rinascimentali che avrebbero trovato piena espressione nell’era del neoclassicismo. Durante il periodo di residenza del cardinale Valenti Gonzaga, la Villa si trasformò in un vero e proprio scrigno di meraviglie artistiche, luogo d’incontro prediletto da figure preminenti del panorama culturale, artistico e scientifico di quel tempo. Gli ambienti interni, sia quelli del piano terra che quelli del piano nobile, erano arricchiti da una selezione di parati di provenienza cinese, opere pittoriche, preziose porcellane, e vari oggetti d’arte orientale, oltre a strumentazioni scientifiche e meccaniche, che insieme conferivano agli spazi il fascino di una wunderkammer, una camera delle meraviglie di inestimabile valore. Tra le invenzioni più sorprendenti vi era un tavolo meccanico, capace di ascendere dalle cucine fino alla sala da pranzo attraverso un complicato sistema di meccanismi, destando stupore e ammirazione tra gli ospiti del cardinale. Il giardino che abbracciava dolcemente la Villa si presentava arricchito da fontane scintillanti e da un’ampia varietà di piante esotiche, creando un’oasi di serenità e bellezza che invitava alla contemplazione e al riposo dell’anima. Questo meraviglioso spazio verde, insieme all’elegante architettura della Villa e ai tesori che custodiva all’interno, costituiva un rifugio di rara bellezza, un luogo dove l’arte e la natura si fondevano in un’armonia perfetta, riflettendo lo spirito illuminato e la sofisticata sensibilità del suo illustre proprietario. Affascinato dall’arte in tutte le sue forme, Valenti Gonzaga seppe circondarsi di una collezione che annoverava oltre ottocento pezzi, testimonianza della sua inesausta ricerca della bellezza e del sapere. Tra le opere che celebrano la sua passione, spicca un dipinto del 1740, opera del maestro Giovanni Paolo Pannini. In questa tela di notevole fascino, l’artista dà vita a una galleria immaginaria, un luogo fuori dal tempo dove fanno bella mostra di sé centocinquanta capolavori che un tempo abbellivano le stanze del cardinale. Particolarmente significativa è la scena raffigurata nella porzione sinistra del dipinto, dove alcuni eruditi sono intenti nello studio della pianta architettonica della Villa, all’epoca ancora un sogno nel cassetto, un progetto in attesa di concretizzarsi. Dopo il passaggio di proprietà tra vari nobili, fu Paolina Bonaparte, nel 1816, a trasformare la villa in una dimora di grande eleganza, riflettendo i gusti dell’epoca con il suo intervento di restauro. Sotto la proprietà Bonaparte, e successivamente, la villa ha attraversato diversi cambi di mano, fino a quando, nel dopoguerra, divenne proprietà dello Stato francese, stabilendosi come sede dell’Ambasciata presso la Santa Sede. Ogni angolo di Villa Bonaparte, dai lussureggianti giardini ridimensionati rispetto alla loro estensione originaria, alla cappella con stucchi voluti dal Cardinale Gonzaga, fino all’imponente ingresso e agli interni decorati con gusto neoclassico, narra storie di nobiltà, intrighi politici e profondi cambiamenti sociali. La villa, oggi, non è solo un pezzo di storia italiana e francese, ma un luogo dove l’arte, l’architettura e la diplomazia si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza unica. Dal Grand Salon con le sue decorazioni settecentesche riscoperte, alla sala da pranzo sempre pronta con le sue porcellane di Sèvres, fino alla camera da letto utilizzata per accogliere ospiti illustri come i presidenti Emmanuel Macron e Joe Biden, Villa Bonaparte si rivela un tesoro nascosto nel cuore di Roma, custode di una storia che ha attraversato secoli. La possibilità di visitare questo luogo storico, percorrendo i suoi saloni e i giardini, rappresenta non solo un viaggio nel passato, ma anche un momento di riflessione sul cammino che ha portato all’Italia di oggi. Villa Bonaparte, con la sua eleganza e la sua storia, continua a essere un punto di incontro tra culture, un ponte tra passato e presente, e una testimonianza vivente dell’arte di accogliere e di celebrare la storia. Villa Bonaparte è visitabile solo con visita guidata, acquistata esclusivamente attraverso questo sito internet: clicca qui. Photocredit@UfficioStampaAmbasciatadiFranciapressolaSantaSede