Roma, Villa di Massenzio:” La nuova illuminazione del maestoso complesso archeologico della Villa di Massenzio”

Roma, Villa di Massenzio
ILLUMINAZIONE ARTISTICA DELLA VILLA DI MASSENZIO
In occasione del 2777° anniversario della fondazione di Roma, è stata inaugurata una nuova installazione di illuminazione artistica presso la Villa di Massenzio lungo l’Appia Antica, uno dei siti archeologici più significativi della capitale.
L’evento ha visto la partecipazione del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor e del Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce. L’intervento, realizzato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il sostegno della Lotus Production Srl S.U/Libra attraverso un atto di mecenatismo, ha migliorato non solo l’illuminazione esistente ma ha anche esteso la nuova luce a punti nevralgici del sito come il sentiero di accesso, le torri dei carceres del Circo e il fronte esterno del quadriportico che circonda il mausoleo. Queste migliorie permettono ora visite serali gratuite, ampliando l’accessibilità e l’esperienza del pubblico. La Villa di Massenzio fa parte degli otto musei a ingresso libero della rete Musei in Comune di Roma Capitale, gestiti da Zètema Progetto Cultura. Nel solo 2023, il sito ha accolto oltre 61.000 visitatori, e per l’estate 2024 sono previste aperture serali straordinarie ogni sabato. Queste aperture notturne si estenderanno anche alle domeniche gratuite, la prima del mese, per alleggerire la congestione dei luoghi più frequentati, arricchendo l’offerta culturale con concerti, reading e conferenze. Tali iniziative sono parte di una serie di interventi promossi dalla Sovrintendenza negli ultimi anni per migliorare i servizi, l’accessibilità e la comprensione del sito. Tra i recenti interventi si annovera il restauro conservativo dell’Arco dei Cenci nel 2019, che ha incluso la riqualificazione di spazi interni ed esterni, e l’introduzione di pannelli tattili per non vedenti e ipovedenti nel 2022. Per il 2024 è previsto un significativo progetto di restauro finanziato dal programma PNRR “Caput Mundi – Next Generation EU”, che prevede l’ampliamento delle aree visitabili, inclusa l’area del Pulvinar, accessibile anche a persone con disabilità. L’inclusione nel programma Caput Mundi mira anche a una valorizzazione più ampia della Villa di Massenzio attraverso l’uso di tecnologie digitali all’avanguardia, che offriranno ai visitatori nuove modalità per esplorare e approfondire la conoscenza del sito. Questi progetti rafforzano il legame tra la città eterna e il suo ricco patrimonio archeologico, consolidando la Villa di Massenzio come un fulcro culturale vitale nella vita moderna di Roma. La Villa di Massenzio, un insigne reliquiario dell’antichità, si erge solenne all’avvio del terzo miglio della Via Appia Antica a Roma. Questo vasto complesso architettonico fu commissionato dall’Imperatore Massenzio, riflettendo una sublime congiunzione di architettura e potere imperiale. Il complesso si articola in tre edifici principali: il palazzo, il circo e il mausoleo dinastico. Questi non sono semplici strutture isolate, ma parti di un unico grande disegno architettonico, inteso a celebrare la grandezza e la perpetuità della dinastia di Massenzio. Originariamente, il sito ospitava una villa rustica repubblicana del II secolo a.C., posizionata scenograficamente sul declivio di una collina che guarda verso i Colli Albani, testimoniando una continuità di prestigio e utilità attraverso i secoli. Durante l’era giulio-claudia, il sito fu arricchito con l’aggiunta di due ninfei che si affacciavano sull’antica strada. Successivamente, nel II secolo, la villa subì una trasformazione radicale per mano di Erode Attico, che la inglobò nel suo vasto possedimento denominato Pago Triopio. Il passaggio della proprietà nelle mani imperiali segnò l’inizio di una nuova era per il sito, culminante con la costruzione, all’alba del IV secolo, della villa imperiale, del circo per le corse dei carri e del mausoleo dinastico, quest’ultimo concepito come ultima dimora per Valerio Romolo, figlio prematuramente scomparso di Massenzio. La sconfitta e la morte di Massenzio per mano di Costantino, nella decisiva battaglia del Ponte Milvio (312 d.C.), precipitarono il sito in un precoce oblio, con il circo che forse non fu mai effettivamente utilizzato come luogo di gare. Nei secoli successivi, il fondo entrò a far parte del Patrimonium Appiae, menzionato nei documenti ecclesiastici sin dal tempo di Papa Gregorio I alla fine del VI secolo. Il sito attraversò varie fasi di possesso, dai Conti di Tuscolo ai Cenci e infine ai Mattei, sotto i quali si avviarono i primi scavi nel XVI secolo. Successive campagne di scavo e restauri hanno lentamente riportato alla luce il complesso, con interventi significativi nel corso del XIX e del XX secolo, soprattutto sotto la guida della famiglia Torlonia e del duca Giovanni Torlonia che, suggerito da Antonio Nibby, intraprese una rigorosa campagna di scavi che riportò alla luce il circo nella sua interezza. Oggi, la Villa di Massenzio è parte integrante del sistema dei Musei in Comune di Roma e dal 2012 è inclusa nel progetto “Aperti per voi” del Touring Club Italiano, testimoniando un interesse crescente per questo sito di straordinaria importanza storica e culturale, offrendo un accesso sempre più ampio al pubblico. Questa continua valorizzazione sottolinea l’incessante fascino che il patrimonio antico esercita sulla contemporaneità, fungendo da ponte tra il passato glorioso di Roma e il suo dinamico presente.