Roma, Teatro Brancaccio: “Saranno famosi”

Roma, Teatro Brancaccio
SARANNO FAMOSI
Il Musical che ha appassionato intere generazioni
Regia di Luciano Cannito
Ideato da David De Silva
Libretto José Fernandez
liriche Jacques Lévy
Musica Steve Margoshes
traduzione e riadattamento Luciano Cannito
Scene Italo Grassi
Costumi Veronica Iozzi
direzione musicale Giovanni Maria Lori
con 22 interpreti (danzatori, cantanti, attori)

Roma, 08 Maggio 2024
Il musical “Saranno famosi” si presenta come un ponte evocativo tra gli anni ’80 e l’era contemporanea, attingendo all’essenza del leggendario film “Fame” del 1980 e della serie TV che ne derivò, per riconnettersi con un pubblico giovane e attuale. La produzione, guidata da Fabrizio Di Fiore Entertainment e portata in scena dalla compagnia Roma City Musical, esplora le vicende di una variegata classe di studenti della High School of Performing Arts di Manhattan, una scuola dove si insegnano musica, canto e recitazione. Attraverso un cast tutto italiano, la versione originale di Broadway viene rivisitata e aggiornata con nuove canzoni, coreografie di Luciano Cannito e Fabrizio Prolli, e orchestrazioni moderne che vorrebbero rendere lo spettacolo fresco e dinamico. La semplicità della scenografia di Italo Grassi offre ampi scorci di una New York caotica e alienante, servendo da sfondo alle esibizioni di giovani artisti guidati da insegnanti che vorrebbero essere al tempo stesso maestri di vita e psicologi. Sotto la direzione di Fabrizio Prolli e la supervisione di Cannito, le coreografie si distinguono per la loro modernità e precisione, con un ensemble che esegue movimenti sincronizzati e carichi di energia. Questo approccio si traduce in un’esibizione di alta qualità e dinamismo. Il cast “senior” di alto livello offre interpretazioni assolutamente credibili, con Barbara Cola che si distingue nel ruolo di Miss Sherman, dotata di una voce potente e una presenza autorevole ed empatica. Lorenza Mario, interpretando Miss Bell, unisce abilmente la maestria della danza con una profonda intensità emotiva, risultando un’interprete completa e affascinante. Stefano Bontempi conferma la sua maestria come Mr. Sheinkopf, dominando il palco con la sua consolidata simpatia. Contrastando queste solide performance, Garrison Rochelle nel ruolo di Mr. Myers mostra quasi totalmente una certa inadeguatezza , nonostante la sua lunga esperienza come danzatore e personaggio televisivo ed una difficile comprensione nel recitato. La sua trascinante simpatia ahimè non riesce a colmare queste lacune così evidenti. L’assegnazione del ruolo di insegnante di recitazione e dizione appare una decisione beffarda e incomprensibile.  I giovani interpreti emergono con vigore: Flavio Gismondi incarna un Nick Piazza convincente e padrone del palco, mentre Ginevra De Soller, interpretando Serena, affascina con la sua voce solida e la sua prova recitativa (anche se alle volte un pò troppo enfatica). Alfredo Simeone offre una performance esuberante come Joe Vegas, combinando con maestria danza, canto e recitazione. La drammatica interpretazione di Alice Borghetti nel ruolo di Carmen Diaz trasmette con intensità la passione e le sfide di chi cerca di realizzare i propri sogni. Giuseppe Menozzi  e Raymond Ogbogbo nel ballo mostrano di poter esprimere il meglio delle loro capacità artistiche, distinguendosi  per il loro notevole talento. Tuttavia, quando si tratta di recitazione, entrambi si rivelano meno convincenti e adatti. Al momento, non hanno ancora sviluppato capacità attoriali soddisfacenti; le loro performance rasentano, in alcuni frangenti, l’improvvisato.  Il tessuto narrativo del musical è frammentato, composto da una serie di piccoli racconti che non sembrano contribuire significativamente all’architettura drammaturgica complessiva. Questi episodi si rivelano un mosaico di stereotipi piuttosto disarmanti: dal ragazzo nero del Bronx, simbolo di una marginalità urbana resa quasi caricaturale ( e sempre a torso nudo), alla ragazza “perfetta” che combatte il timore di non essere accettata; dall’insegnante che, priva di figli propri, riversa il suo affetto sugli studenti, ai due amici che scoprono l’amore in una scena tratta dal Romeo e Giulietta di Shakespeare ( che casualità!) . Si aggiunge poi il ragazzo latino, il cui ruolo sembra ridotto a quello di allettatore superficiale, cantando una canzone di tre minuti sulle sue prodezze sessuali ed erezioni, fino a culminare con la ragazza dalla vita difficile che abbandona la scuola per un illusorio successo, solo per morire di overdose in un mondo di facili promesse mai mantenute. Questi personaggi, pur avendo il potenziale per offrire uno spaccato profondo di varie sfaccettature della società contemporanea, sono trattati con una leggerezza tale che ne impedisce l’evoluzione in figure tridimensionali e credibili. Le loro storie, invece di tessere un tessuto narrativo ricco e complesso, si limitano a toccare la superficie di problemi e dinamiche sociali, risultando in una narrazione frammentaria e insufficientemente sviluppata. Anche la scrittura musicale non brilla per originalità e sembra spesso trascinarsi. I testi delle canzoni mancano di quella profondità e quella ricchezza che potrebbero elevare il livello del musical nel suo complesso. Nonostante il talento indiscutibile dei giovani interpreti, questi sembrano , infatti, spesso confinati in brani che non riescono a decollare completamente, limitando la loro capacità di esprimere pienamente il proprio potenziale .  Il climax dello spettacolo culmina con l’esibizione della hit “Fame”, in un finale di grande impatto visivo e coreografico che celebra l’arte come mezzo di liberazione e espressione personale. L’energia del palco si espande, illuminata da luci vivaci che riportano magicamente agli anni ’80, in un’atmosfera di festa e speranza dove i sogni possono diventare realtà. Il pubblico del Teatro Brancaccio si è lasciato trasportare dalle melodie e dai ritmi dello spettacolo, alcuni immersi in ricordi rinnovati e malinconici, altri sorpresi da novità avvincenti. La magia della musica ha spinto molti a alzarsi dalle loro poltrone, unendosi ai protagonisti in scena in un inaspettato e coinvolgente ballo tra gli spettatori. Photocredit @PolverariValerio. Repliche sino al 12 maggio 2024.