Ludwig van Beethoven (1770 – 1827): “The Piano Concertos” & “Grand Quintet, Op. 16”

Cd 1: Piano Concerto No. 2, Op. 19 (1787 / 88 – 95, revised 1798); Piano Concerto No. 1, Op. 15 (1795, revised 1800)
Cd 2: Piano Concerto No. 3, Op. 37 (1802 – 03); Piano Concerto No. 4, Op. 58 (1805 – 06)
Cd 3: Piano Concerto No. 5, Op. 73 (1809); Grand Quintet, Op. 16 (1796 – 97). Swedish Chamber Orchestra. Jean-Efflam Bavouzet (pianoforte e direttore). Karin Egardt (oboe). Kevin Spagnolo (clarinetto). Mikael Lindström (fagotto). Terése Larsson (corno). Registrazione 25 – 30 novembre 2018 presso Musikhögskolan, Örebro universitet, Örebro, Svezia. T. Time: 62′ 21″ (CD 1), 65′ 27″ (CD 2); 61′ 11″ (CD 3). 3 CD Chandos CHSA5273(3)

Tra le tante produzioni discografiche che hanno celebrato nel 2020 Beethoven se ne segnala un’altra, pubblicata dall’etichetta Chandos Records, che propone in un triplo album l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra e il Quintetto op. 16. Se il programma non è certo una novità assoluta (sarebbe, del resto, difficile trovare dei lavori beethoveniani che non siano già stati incisi), l’esecuzione, però, si segnala per l’ottima qualità. Ad interpretare i concerti nella doppia veste di pianista e di direttore è Jean-Efflam Bavouzet che, in generale, sceglie dei tempi abbastanza spediti nel primo e nel terzo movimento, riuscendo a dare la brillantezza necessaria a queste immortali pagine. Le sonorità orchestrali, inoltre, non sono mai eccessive, forse perché aiutate anche dall’organico da camera che costituisce la Swedish Chamber Orchestra e in genere è mantenuto un buono equilibro tra il solista e l’orchestra che non lo soverchia mai, ma anzi dialoga e si integra con lui molto bene. Come solista, Bavouzet, dotato di un ottima tecnica, risolve con naturalezza i passi maggiormente virtuosistici, come le cadenze che sono quelle scritte da Beethoven nel 1809, sostenendo anche dei tempi abbastanza spediti e mantenendo un tocco brillante. Espressivi, inoltre, i movimenti lenti.Conclude il programma il Quintetto op. 16 eseguito con tempi abbastanza brillanti nei movimenti esterni e con espressione nel secondo. In questa esecuzione Bavouzet al pianoforte si integra e dialoga molto bene con gli strumentisti, Karin Egardt (oboe), Kevin Spagnolo (clarinetto), Mikael Lindström (fagotto), Terése Larsson (corno), stabilendo con loro un rapporto paritetico.