“Senza trucco!”… Gioacchino Starace

Nasce a Napoli e inizia la formazione al Centro Studi Evoluzione Danza. Dopo un breve percorso di studi a New York e un anno alla Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, si diploma alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Partecipa a diverse produzioni con il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, per poi entrare nel 2015 nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Il suo repertorio comprende titoli di grandi coreografi classici e contemporanei, da Balanchine, Cranko, Duato, Kyliàn…e ha interpretato i ruoli principali tra gli altri,ne “La Dame aux Camélias” di John Neumaier, “AfterRite” e “Wolf Works” di Wayne McGregor, “Madina” di Mauro Bigonzetti. Vincitore di molti riconoscimenti (tra i più recenti “Capri Danza International” il Premio Nazionale “Sfera d’Oro” per la Danza, entrambi nel 2020). Gioacchino Starace sarà uno dei protagonisti di “The swans of la Scala” alla prima edizione del Festival Riflessi del Garda.
Definisciti con tre aggettivi…
Sicuramente paziente, aggiungerei equilibrato e sicuramente appassionato…
Segno zodiacale
Vergine.
Sei superstizioso?
Sì e no…Credo più nel karma, o in una sorta di energia, sai, quel “tutto ti torna indietro”sia in positivo che in negativo.
Che rapporto hai con la spiritualità?
Molto blando. Credo che ognuno di noi abbia una parte spirituale accanto a quella terrena e bignerebbe dare importanza a entrambi questi aspetti, senza però dimenticare che siamo degli uomini, con tutti i nostri limiti. Se poi parliamo dell’essere religiosi, o meglio credenti, io purtroppo non lo sono. Ti dico “purtroppo” perchè mi piacerebbe credere, crederè nell’aldilà, però è un aspetto che proprio non mi appartiene, sono troppo razionale, non riesco…mi dispiace. Spero tantissimo di sbagliarmi!
Hai mai sofferto d’invidia?
Assolutamente no! È un sentimento bruttissimo che porta solo negatività e ti porta a fare cose brutte, o a ricevere cattive se sei invidioso o invidiato.
Che cosa avresti fatto se non avessi fatto il danzatore?
Bella domanda…Me lo sono chiesto tantissime volte, ma con un’unica risposta: danzare. Ho dedicato tutto me stesso per realizzare questo sogno. Ho sempre saputo, capito che sarebbe stato così. Mi sentivo un “predestinato”. Non ho mai avuto dubbio su quello che avrei fatto nella vita. Anche se non avessi fatto il ballerino alla Scala l’avrei fatto sicuramente da un’altra parte, perchè sentivo che questa sarebbe stata la mia vita.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Mi hanno aiutato tantissimo, soprattutto mia mamma e mia nonna,  mi hanno sempre supportato in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Quali sono i tuoi ricordi più cari?
Non lo so… non ho dei ricordi in particolare, ma se penso all’infanzia la collego alla spensieratezza, quando anche se non hai niente, ti basta per essere felice.
Qual è il profumo della tua infanzia?…
L’odore del mare che, quando ero a Napoli lo sentivo. Ora, ovviamente, vivendo a Milano, lo sento nella mente, nel ricordo. Aggiungerei anche l’odore del caffè, quello fatto con la moka, una cosa che adesso, vivendo da solo  non uso. Però quando sento l’odore di quando qualcuno che si pè preparato “una moka”, mi ricorda casa mai dove, figurati, si bevevano caffè quasi a ogni ora del giorno!
Qual è stato il tuo momento di maggior orgoglio?
Quando sono entrato alla Scala, dopo tantissimi anni di studio di sacrifici, di rinunce.
Una delusione?…
Forse potrei collegare questa parola a un’amicizia, ma anche  anche quando speri di poter fare interpretare un determinato ruolo ma non arriva.
Cosa manca nella tua vita oggi?
Forse la casa, intesa come famiglia.
Cosa ti emoziona?
Mi emozionano i bambini.
Che cosa ti annoia?
Quando percepisco l’assenza di emozioni, di vitalità..di vita.
Che cosa ti fa più ridere?
La “stupidità”. Io mi circondo di amici “stupidi” che mi fanno ridere. Preciso subito che parlo di “stupidità” nel senso buono del termine, è più l’essere ironici, anche fare e dire delle “cavolate” e ridere sulle  cose più assurde!
Credi più nell’amicizia o nell’amore?
A entrambi questi sentimenti.
Hai un sogno ricorrente?
Un incubo ricorrente è quello legato al periodo della scuola. A quando dovevo fare un’interrogazione o un’ esame. Per me andare a scuola era veramente molto pesante perchè dedicavo le mie giornate alla danza. L’altra  scuola per me era proprio un peso, una gabbia, la vedevo come un impedimento alla mia vera passione. Per me quello dello studio era diventato un incubo. Dopo giornate in cui arrivavo a casa devastato, mi mettevo la sveglia al mattino, tipo alle 4:00 o alle 5:00 del mattino per studiare prima di andare a scuola. Ho vissuto tutto ciò in maniera talmente negativa che ancora oggi mi ritorna nei sogni…o meglio come incubo!
Che importanza dai al denaro?
Forse dovrei fare più attenzione perché non sono propriamente uno che risparmia, però non sono uno che eccede. Diciamo che cerco di godermi la vita. Ho rinunciato talmente tanto quando ero piccolo, la mia famiglia ha dovuto fare tantissimi sacrifici per farmi studiare la danza. A tutt’oggi se voglio uscire a cena…vado e se voglio comprarmi un paio di jeans…li compro!
In cosa sei più spendaccione?
Se fosse per me andrei al ristorante tutte le sere…(risata)
Collezioni qualche oggetto?
Quando sono in viaggio compero per mia mamma le calamite di questo o di quel posto… Ha già il frigo bello ricoperto!
Quali sono le tue letture preferite?
Questa è una nota dolente… Mi annoia tantissimo leggere. Molti mi dicono che non ho trovato il libro giusto. Io  guarderai serie tv non finire, ma non riesco leggere un libro!
In quale o quali città ti identifichi?
Essendo io con una visione della vita e delle cose molto equilibrata, vedo sempre i  pro e i contro in tutto. Ad esempio: Milano mi piace tanto, è una città organizzata. Ci sono però i contro: troppo frenetica,  stressante,  non ci si gode molto la vita  e non c’è il mare.  però mi piace dal punto di vista che le persone sono organizzate e tutto tutto si rispetta tu vergine Ecco che questo mi piace tantissimo. Quando torno a Napoli ti rendi conto di come la gente sia molto più felice e spensierata. Qui a Milano ci si lamenta per banalità e comunque, per come oggi è impostata la mia vita, non potrei tornare a vivere a Napoli.
Colore preferito?
Le varie sfumature del rosso, del verde e del blu.
Fiore preferito?
La rosa.
Il ballerino o la ballerina  che ami?
Mi piace tantissimo Claudio Coviello. Trovo che sia un artista completo: ha tutte le qualità tecniche di un danzatore ma allo stesso tempo riesce ad esprimere la giusta artisticità senza mai essere banale o noioso. Credo sia la cosa più difficile da realizzare. Fare della danza, arte.
Qual è stato primo disco che hai acquistato?
Credo una compilation del “Festivalbar”
Qual è la stagione dell’anno che preferisci ?
L’estate, ma solo all’inizio perchè poi mi annoia!
Che rapporto hai con la tecnologia?
Sono mediamente bravo…me la cavo.
Che rapporto hai con la televisione?
Mi rilassa e come già ho ho fatto cenno prima, divoro serie tv.
L’ultima che hai seguito?
“Manifest”.
Il tuo rapporto  con la politica?
Diciamo che da uno stato di indiffrenza sono passato ad essere più  più partecipe e consapevole di quello che succede nel mio paese. Sono migliorato!
Hai delle cause che ti stanno particolarmente a cuore?
Mi riaggancio a quello che ti avevo detto prima, alle emozioni che mi danno i bambini. Ancora di verso quelli che vivono in situazioni di difficoltà, nel dolore di una malattia o altro.
Giorno o notte?
Il giorno.
Qual è la situazione che consideri più rilassante?
Un aperitivo a bordo piscina.
Qual è il tuo ideale di giornata?
Al mare. In totale relax.
Qual è la vacanza o il viaggio che vorresti fare e che non hai ancora fatto?
L’Africa nera. Quella dei parchi nazionali, delle savane.
Com’è il tuo rapporto con il cibo?
Molto sereno, allora, devo dire che seguo un alimentazione sana e cerco di fare attenzione, quando riesco, a quello che mangio, ma senza nessun tipo di stress, ossia, se un giorno capita che non riesco a cucinare e mangio fuori, mi piace tutto: dalla pasta, alla carne, pesce, uova, verdure, legumi…
Qual è il tuo piatto preferito?
Una pasta con il pesce che cucina mia mamma.
Se ami cucinare, qual è il tuo piatto forte?
Ho detto che amo mangiare, ma non certo cucinare. Io ai fornelli sono veramente “basic”. Come mio piatto “top”, non vado oltre la carne au ferri con verdure.
Vino rosso o bianco?
Vino bianco.
Il posto dove si mangia peggio?
Per mia esperienza, in Russia.
A chi non ti conoscesse cosa faresti vedere di te?
Come sono  nel mio tempo libero, ossia l’altra  parte di me.
Come segui l’evoluzione del tuo corpo?
A volte è un rapporto con il tuo corpo è tutt’altro che facile. Adesso ho 28 anni, ed è gia diverso da a quando ne avevo 18…20..; Aumentano e si fanno sentire i problemi alle ginocchia!
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa interpretersti?
“Onegin” di John Cranko.Ci sono dei balletti che, dopo averli eseguito…ti sei detto:”mai più”?
Beh, sì…certo, ovviamente non ti dico quali.
Il tuo rapporto con il successo…il pubblico?
Certamente è un cosa molto bella, ti fa piacere quando c’è un riscontro da parte del pubblico, oggi  poi  con  i social è molto più facile  avere persone che ti seguono e apprezzano.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Ovviamente mi riscaldo e poi mi concentro, penso a tutte le cose che devo fare, alle  correzioni che mi sono state date per non ripetere agli errori. Entro in un mondo di concentrazione.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
L’acqua.
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Mi capita di pensare a che quello che ti manca e che vorresti raggiungere,  ottenere, ecc. però ci si dimentica da dove si è partiti, a cosa si è arrivati e questo ci dovrebbe fare riflettere sul fatto che quello che si è raggiunto è comunque importante…Bisognerebbe sempre avere la memoria del proprio percorso di vita e professionale.
Stato d’animo attuale?
Mmmm…ho un carattere che tende a turbamenti e cambiamenti un po’ troppo facili e repentini. Questo è un aspetto che devo arrivare a controllare maggiormente.
Il tuo motto?
Vivi e lascia vivere.