Le cantate di Johann Sebastian Bach: Diciottesima domenica dopo la Trinità

Sono 2 le Cantate giunte a noi per la Diciottesima domenica dopo la Trinità, la nr.96 e la nr.159. La cantata BWV 96, dal titolo Herr Christ, der einige Gottessohn (Cristo Signore, unico figlio di Dio)eseguita per la prima volta a Lipsia, l’8 ottobre 1724, presenta nel brano iniziale e in quello di chiusura dei testi di Elisabeth Kreutziger (1500-1535) del 1524 che si richiamano direttamente all’episodio evangelico narrato da Matteo al cap.22 vers.41-46:Mentre i farisei erano riuniti insieme, Gesù chiese loro: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.”
La cantata è soprattutto nota per essere una delle due cantate, l’altra è la nr.103, nel cui primo movimento è prescritto l’uso del flauto piccolo. In successive esecuzione di queste due partiture fu sostituito con un violino piccolo. il flauto piccolo è un flauto a becco sopranino tagliato in Fa. Nella Cantata 96 il flauto piccolo (Nr.1 Coro “Cristo Signore, unico figlio di Dio”), con i suoi rapidi passaggi concertanti ed intermittenti, simili a fiammelle, riflette l’immagine che equipara Cristo alla stella del mattino. L’andamento è quello di una “Pastorale” con il “cantus firmus” a tempi larghi e privo di ornamenti, affidato ai contralti. In tutta la produzione di cantate bachiane è questo uno dei 2 casi – l’altro è quello della Cantata nr.2 – in cui il “cantus firmus” è affidato alla voce di contralto, sostituita in una successiva ripresa, da un trombone. Delle 2 arie presenti, attente ai valori figurativi del testo, è da citare soprattutto la prima, tripartita, (Nr.3 – “Ah, lega a te la mia anima con lacci d’amore”) che impegna un flauto traverso in un nobile duetto con il tenore.

Nr.1 – Coro
Cristo Signore, unico Figlio di Dio,
che il Padre ha generato
nel suo cuore dall’eternità,
come dicono le Scritture,
egli è la stella del mattino
il cui splendore si estende
più lontano di ogni altra stella.
Nr.2 – Recitativo (Contralto)
O potenza miracolosa dell’amore,
quando Dio pensa alle sue creature,
quando la sua gloria,
alla fine dei tempi,
discenderà sulla terra.
O potenza inconcepibile e misteriosa!
Un corpo prescelto incarna
il grande Figlio di Dio,
che Davide già venerava
in spirito come suo Signore,
affinchè questa donna benedetta
rimanesse in immacolata purezza.
O abbondanza di benedizioni, riversata su di noi,
che ci ha aperto il cielo e richiuso l’inferno.
Nr.3 – Aria (Tenore)
Ah, lega a te la mia anima con lacci d’amore,
o Gesù, in essa manifestati con potenza!
Illuminala, affinché ti riconosca nella fede,
fà che si accenda di sacre fiamme,
inspirale il desiderio di credere in te!
Nr.4 – Recitativo (Soprano)
Ah, conducimi, o Signore, sul giusto cammino,
io che sono senza luce
e che seguendo i desideri della carne
sono abituato a sbagliare spesso;
ma se tu cammini al mio fianco
e mi guidi con il tuo sguardo,
allora il mio sentiero
condurrà sicuramente al cielo.
Nr.5 – Aria (Basso)
Ora a destra, ora a sinistra
mi conducono i miei passi disorientati.
Vieni con me, mio Salvatore,
non lasciarmi cadere nei pericoli,
fammi sentire la tua saggia guida
fino alle porte del cielo!
Nr.6 – Corale
Mortificaci con la tua bontà,
facci risorgere con la tua grazia;
castiga l’uomo vecchio
affinchè il nuovo possa vivere
già qui su questa terra,
e avere la mente, i suoi desideri
e i suoi pensieri tutti per te.
Traduzione Emanuele Antonacci