Milano, Teatro alla Scala: “Le nozze di Figaro”

Teatro alla Scala, stagione lirica 2022-2023
“LE NOZZE DI FIGARO”
Dramma giocoso in quattro atti di Lorenzo da Ponte da “La Folle Journée, ou le Mariage de Figaro” di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Conte d’Almaviva ILDEBRANDO D’ARCANGELO
Contessa d’Almaviva OLGA BEZSMERTNA
Susanna BENEDETTA TORRE
Figaro LUCA MICHELETTI
Cherubino SVETLINA STOYANOVA
Marcellina RACHEL FRENKEL
Don Bartolo ANDREA CONCETTI
Don Basilio MATTEO FALCIER
Don Curzio PAOLO NEVI
Barbarina MARIYA TANIGUCHI
Antonio LODOVICO FILIPPO RAVIZZA
Due contadine SILVIA SPRUZZOLA e ROMINA TOMASONI
Orchestra e coro del Teatro alla Scala
Direttore Andrés Orozco-Estrada
Maestro del coro Giorgio Martano
Regia Giorgio Strehler ripresa da Marina Bianchi
Scene Ezio Frigerio
Costumi Franca Squarciapino
Luci Marco Filibeck
Coreografie Frédéric Olivieri
Milano, 10 ottobre 2023
Teatro Alla Scala nuovamente sold-out per Le Nozze di Figaro, a rinnovare il successo dello storico allestimento di Giorgio Strehler creato nel 1973 per l’Opéra di Versailles e portato a Milano nel 1981 (qui ripreso da Marina Bianchi). Uno spettacolo di una tale poesia e armonia visiva da rivivere ancora una volta in scena in tutta la sua imperitura bellezza, confermandosi tutt’oggi paradigma del teatro di tradizione con quel sapore mai antico di costante attualità, sospeso nel tempo. Il rigore, la pulizia e la profondità di campo nelle scene di Ezio Frigerio, il calore radente e ovattato nel disegno luci di Marco Filibeck, la grazia nei costumi di Franca Squarciapino, mai opulenti ma curati in ogni dettaglio: tutto concorre alla creazione di una sorta di elegante composizione pittorica in perpetuo movimento, perfetta cornice della magnificente partitura mozartiana. Avvincente in questa edizione anche la resa musicale, a partire dalla briosa concertazione di Andrés Orozco-Estrada. Il direttore colombiano propone una lettura non rivoluzionaria dal punto di vista interpretativo ma sempre variegata e incalzante, portando avanti un racconto orchestrale spesso frenetico ma all’occorrenza rimodulato nei tempi e nelle dinamiche per dare il giusto senso di sospensione drammatica.
Cuore pulsante del cast è il poliedrico Figaro di Luca Micheletti, carismatico padrone della scena e autentico esponente del “recitar cantando” nel suo significato più profondo. Con vocalità scura e duttile, il baritono bresciano interpreta il ruolo del protagonista con sapiente fraseggio e varietà d’accenti, magnetico e istrionico nell’impersonare il deus ex machina della vicenda. Non meno efficace è il taglio tra l’infiammabile e l’introspettivo che il ruolo a tratti richiede, culminante in un risentito “Aprite un po’ quegli occhi” permeato di ardente amarezza. Più “fredda” a livello di timbro e intenzione interpretativa Benedetta Torre, che propone comunque una Susanna solida vocalmente e disinvolta soprattutto nel registro acuto. Culmine della serata è la sua “Deh, vieni, non tardar”, non brillante per sensualità ma eseguita con linea di canto pulita e legato omogeneo. Olga Bezsmertna è una Contessa di grande spessore lirico, di cui dà eccellente prova nelle sue due grandi arie “Porgi amor qualche ristoro” e “Dove sono i bei momenti”. Si disimpegna altrettanto bene anche nei recitativi e nei duetti più leggeri (molto ben confezionata in tal proposito la Canzonetta sull’Aria). Ildebrando D’Arcangelo mette in campo tutta la sua esperienza nel repertorio mozartiano delineando un Conte d’Almaviva muscolare e collerico, intenso scenicamente e ben rifinito nel canto, con la sua ben nota voce piena e grave che corre in teatro con gran facilità. Elegantissima Svetlina Stoyanova nel ruolo di Cherubino, dotata di un prezioso timbro caldo e brunito al servizio di una musicalità fuori dal comune, che si esprime al meglio in un “Voi che sapete” cesellato con sorprendente trasporto.Accoppiata vincente il Bartolo di Andrea Concetti e la Marcellina di Rachel Frenkel, sempre teatralmente coinvolti e coinvolgenti in ogni intervento. Tra le parti di fianco si distingue la Barbarina di Mariya Taniguchi, che interpreta con freschezza la giovane Barbarina. Completano ottimamente il cast Matteo Falcier (Don Basilio), Paolo Nevi (Don Curzio), Lodovico Filippo Ravizza (Antonio), Silvia Spruzzola e Romina Tomasoni (Due contadine).Eccellente l’apporto del Coro preparato Giorgio Martano. Al termine successo unanime per tutti i protagonisti, con ripetute chiamate alla ribalta e meritate ovazioni per Micheletti. Ph. Teatro alla Scala / Brescia – Amisano