Roma, Pontificio Istituto di Musica Sacra
Pianoforte Luigi Carroccia
Direzione artistica Giovanni Del Monte
Fryderyk F. Chopin: Barcarolle op 60, 24 Preludi op 28
Ludwig van Beethoven: Sonata n 32 op 111
Roma 08 Ottobre 2023
Da molti anni HT-Classical è una agenzia che ha lo scopo di sostenere le organizzazioni no profit che si occupano delle cause sociali più varie: disabilità, pace, sviluppo, diritti umani, tutela dell’infanzia, cooperazione internazionale. Con l’idea quindi di creare una integrazione fra informazione e raccolta fondi realizza eventi, concerti e spettacoli collaborando ormai da anni con i principali enti lirici e teatri di tradizione, agenzie, istituzioni musicali, festival, società dei concerti in Italia ed all’estero. In quest’ambito si è esibito il pianista Luigi Carroccia in un concerto tenutosi a Roma presso la splendida sala del Pontificio Istituto di Musica Sacra, sul palco della quale troneggiava uno magnifico Fazioli gran coda. Descritto dal Fort Worth Star-Telegram come un “aristocratico del pianoforte” Luigi Carroccia, classe 1991, è attualmente riconosciuto come uno dei pianisti italiani più promettenti della sua generazione le cui interpretazioni caratterizzate da uno spiccato lirismo e da una grande comunicatività hanno suscitato grande interesse nel panorama pianistico internazionale sia nel pubblico che nella critica. L’ambizioso programma con il quale si è presentato al pubblico romano comprendeva la Barcarolle op 60 e i 24 Preludi op 28 di F. Chopin e nella seconda parte la Sonata n 32 op 111 di L. v. Beethoven. Fin dall’ingresso in palcoscenico, accolto da un grande applauso si sono percepite una altissima concentrazione ed una spontanea sicurezza unite all’umiltà ed alla assoluta dedizione difronte ad una musica così tanto grande ed ascoltata. Nella Barcarolle con la quale ha aperto la serata ha saputo creare atmosfere sospese e sognanti grazie al ritmare cadenzato e cullate della mano sinistra sulla quale la mano destra dipanava preziosi temi e arabeschi dalle infinite sfumature di intensità e colore. Assolutamente nobile, composto e verticale davanti allo strumento, respirando con la musica ed usando il corpo in maniera più evidente, ma mai scomposta o esibita, solo in alcuni passaggi e con una non comune indipendenza delle due mani che si traduce nella lettura prima ancora che nell’abilità virtuosistica, si è addentrato nella serie dei 28 preludi rendendo con una timbrica ora delicatissima, ora più energica e mai esangue l’infinito mondo di sfumature emotive che queste brevi composizioni racchiudono con una nota malinconica di base forse frutto dell’umore del compositore nei giorni faticosi di Palma de Maiorca. Cambiando completamente sonorità ma mantenendo la sua personale cifra interpretativa, nella seconda parte ha offerto al pubblico una sicura e coinvolgente esecuzione della sonata n. 32 di Beethoven mostrando oltre ad un dominio tecnico assoluto della difficile partitura, una generosa e diremmo quasi divertita capacità di equilibrare cantabilità e ritmo che ha brillato particolarmente nel secondo movimento. Alla fine lunghi e calorosi applausi e come bis l’op 85 n 4 dalle Romanze senza parole di F. Mendelssohn.