Le Cantate di Johann Sebastian Bach: Lunedì di Pentecoste

Per il Lunedì, seconda giornata del triduo pentecostale celebrato dalla Chiesta Luterana, come già abbiamo trattato lo scorso anno, abbiamo tre Cantate. Le seconda in ordine di tempo è  Also hat Gott die Welt geliebt BWV 68Tutte le letture del periodo di Pentecoste sono tratte dagli Atti degli Apostoli e dal Vangelo secondo Giovanni, come se tra i due libri si fosse creato una sorta di parallelismo, bisogna altresì tener presente che il tema fondamentale di questa festività, ossia la discesa dello Spirito Santo in terra è sviluppato soprattutto in questi testi. La Cantata BWV 68, eseguita la prima volta a Lipsia il 21 maggio 1725 è costruita su un testo di Christiane Mariane von Ziegler (1695-1760). Le parole che aprono la partitura appartengono al Vangelo di Giovanni (cap.3 – Vers.16):”Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna...” In questo caso il testo originale è presentato nella elaborazione di Salomo Liscow (1640-1689) del 1675. La veste musicale del Coro iniziale (Nr.1) è quella del Mottetto su “Cantus firmus” sulla linea di canto del soprano con un corno, su un ritmo di “Siciliana”. Le due arie tripartite, presenti in partitura sono state tratte ed elaborate dalla Cantata di Caccia BWV 208. La prima, affidata al soprano (Nr.2) è in una forma concertante, con un violoncello piccolo con il sostegno del basso continuo e con un ritornello finale nel quale si inserisce un oboe. Anche l’altra aria, cantata dal basso (Nr.4) rispetto al modello si presenta più ampia nella elaborazione vocale, mentre rimane inalterata la parte strumentale che vede la presenza di 2 oboi concertanti. La Cantata non si chiude con il classico “Corale” ma con Coro (Nr.5), un Mottetto in stile “Arcaico” in cui gli strumenti: Cornetto  e 3 tromboni, raddoppiano le parti vocali. Il testo è ancora una volta estratto dal Vangelo di Giovanni, sempre al capitolo 3 (vers.18): Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell`unigenito Figlio di Dio..” che da luogo a una doppia fuga sul secondo emistichio (“Perché non ha creduto nel nome dell`unigenito Figlio di Dio”) realizzata solo sul prima tema della Fuga.
Nr.1 – Coro
Dio ha tanto amato il mondo
da donarci il suo Figlio.
Chi a lui si dona per fede
con lui vivrà per l’eternità.
Chi crede che Gesù è nato per lui
non sarà mai perduto
e nessuna tristezza può affliggere
chi ama Dio ed il suo Figlio Gesù.
Nr.2 – Aria (Soprano)
Mio cuore fedele,
esulta, canta, rallegrati,
il tuo Gesù è qua!
Via tristezza, via lamenti,
ti dirò solamente:
il mio Gesù è vicino.
Nr.3 – Recitativo (Basso)
Come Pietro, non sono presuntuoso,
ciò che mi conforta e mi dà gioia
è che il mio Gesù non mi ha dimenticato.
Egli non è venuto solo per giudicare il mondo,
no, no, vuole riconciliare il peccato e la colpa
come intercessore tra Dio e l’uomo
Nr.4 – Aria (Basso)
Sei nato per la mia felicità,
ne sono convinto e rincuorato,
poiché ciò che hai fatto è abbastanza per me.
Il globo terrestre può anche spaccarsi,
Satana può scagliarsi contro di me,
ma io adoro te, mio Salvatore.
Nr.5 – Coro
Chi crede in lui non è condannato;
ma chi non crede è già stato condannato,
perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio.
Traduzione Emanuele Antonacci