Richard Strauss (1864 – 1949):”Ariadne auf Naxos”

Opera in un Atto preceduta da un Prologo di Hugo von Hofmannstahl. Alexander Pereira (Maggiordomo), Michael Volle (Maestro di musica), Roberto Saccà (Tenore/ Bacchus), Elena Mosuc (Zerbinetta), Emily Magee (Primadonna / Ariadne), Michelle Breedt (Compositore), Gabriel Bermúdez (Arlecchino), Martin Zysset (Scaramuccio), Reinhard Mayr (Truffaldino), Blagoj Nacoski (Brighella), Eva Liebau (Najade), Irène Friedli (Dryade), Sandra Trattnigg (Echo), Orchestra dell’Opera di Zurigo, Christoph von Dohnányi (direzione), Claus Guth (regia), Christian Schmidt (scenografia, costumi), Thomas Grimm (regia televisiva). Registrazione: Opera di Zurigo 2006. 1 DVD DVWW OPAAN.

L’allestimento è firmato da Claus Guth che fa sparire ogni riferimento al contrasto “barocco” tra musica e parola e opera seria e opera buffa. Guth attualizza l’azione e punta a evidenziare la solitudine di chi crea o si esprime attraverso l’arte. Il Prologo si svolge interamente davanti a un sipario grigio. Qui agiscono la primadonna, il tenore, il compositore, figure in bianco e nero, quasi fantasmi alla ricerca di una lora identità. E’ un susseguirsi di situazioni che il regista drammatizza in un crescendo costante e che culmina con il suicidio del Compositore nel finale. L’atto unico è la perfetta ricostuzione di uno dei più famosi ristoranti di Zurigo, punto di ritrovo dei “dopo opera”. Qui troviamo la Primadonna / Arianna seduta a un tavolo e tristemente sola. Attorno a lei, Najade, Dryade, Echo, trasformate in cameriere. Risulta anche efficace la figura di Zerbinetta, altra primadonna che entra rumorosamente nel locale, circondata da ammiratori ( Scaramuccio, Truffaldino, Brighella ). Un allestimento nel complesso interessante e che può funzionare anche grazie a una solida compagnia di validissimi e pressochè impeccabili, cantanti attori, perfettamente calati nei loro ruoli: Emily Magee (Primadonna / Arianna), Elena Mosuc (Zerbinetta), Roberto Saccà (Tenore / Bacco), Michelle Breedt (Compositore), nei ruoli principali. Inappuntabile e non potrebbe che essere altrimenti, la concertazione di Christoph von Dohnanyi.