Balletto del Teatro Mariinskij, “Giselle”

Ravenna, Teatro Alighieri, Trilogia d’Autunno
“GISELLE
Balletto in due atti
Musica di Adolphe Adam
Libretto di Vernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier e Jean Coralli
Coreografia Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa
Giselle KRISTINA SHAPRAN
Il Conte Albrecht KIMIN KIM
Bertha, madre di Giselle EKATERINA MIKHAILOVTSEVA
Principessa Bathilde ANASTASIA ZAKLINSKAYA
Hans ILYA KUZNETSOV
Wilfried DENIS ZAINETDINOV
Il Duca di Curlandia ALEKSEY KUZMIN
Myrtha, Regina delle Willi EKATERINA CHEBYKINA
Due Willi Monna VIKTORIA BRILEVA Zulma YULIANNA CHERESHKEVICH
Passo a due dei contadini ANASTASIA NIKITINA, PHILIPP STEPIN
Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo
Orchestra Giovanile del Teatro Mariinskij
Direttore Boris Gruzin
Scene Igor’ Ivanov
Costumi Irina Press
Consulente per l’allestimento Yuri Slonimsky
Ravenna, 5 settembre 2014

Nell’osservare il Corpo di ballo del Teatro Mariinskij alla prima recita di Giselle in scena al Teatro Alighieri – ultimo titolo di questa preziosa Trilogia d’Autunno, appendice della venticinquesima edizione del Ravenna Festival che in barba alla crisi sembrerebbe non voler terminare – tornano davvero in mente le parole rilasciate da Vittoria Ottolenghi nell’intervista acclusa al volume Giselle e il fantastico romantico tra letteratura e balletto di Marinella Cipriani. La giornalista interrogata su cosa fosse l’arte della danza oggi, rispose che la danza consiste nell’unione di anima e corpo, visti semplicemente come unità. L’una non può prescindere dall’altro. Da atea, affermava di non poter lasciar da parte lo spirito mentre il corpo era impegnato altrove. A vedere le amiche di Giselle prima e le algide Villi poi, si rimane impressionati da come la ferrea disciplina, il passo e il gesto si trasformino automaticamente in drammaturgia. Eccole vorticare in cerchio intorno ad Hilarion (qui Hans) per poi ricompattarsi in un attimo nella lunga fila capeggiata da Myrtha che decreterà la morte del povero boscaiolo. Un terrore che è destinato a perpetuarsi ad ogni notte così come infinite sembrerebbero le arabesque glissée del pas del Villi, ovviamente applauditissimo. Chapeau!
Nei panni della protagonista si è esibita Kristina Shapran. Diplomatasi all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo e Prima solista in forze al Balletto del Mariinskij dal luglio 2014, è stata dal 2011 al 2014 Solista presso lo Stanislavsky and Nemirovich-Danchenko Moscow Music Theatre di Mosca e per alcuni mesi del 2014 Principal del Balletto del Teatro Mikhailovsky. Ha impersonato una Giselle complessivamente buona nel primo atto (a parte l’evidente défaillance alla diagonale della ‘variazione’, iniziata e interrotta più volte senza venirne a capo) ma ancor meglio nel secondo, dove tecnica e stile – equilibri, uso sapiente del busto, braccia opportunamente en couronne… – le hanno permesso di rimarcare la tensione notturna della ‘fanciulla – fantasma’. Per chi segue la Compagnia del Teatro Mariinskij, quello di Kimin Kim è un volto ben noto. Coreano, entrato nell’ensemble di San Pietroburgo nel 2012, oggi ne è Primo solista. Danzatore molto versatile, ha in repertorio praticamente tutti i ruoli da primo ballerino della Compagnia, spaziando da Petipa a Ratmansky. Il suo Albrecht dimostra senz’altro tecnica eccellente laddove vengano richiesti saldezza nel giro e nel salto; restano una pantomima un po’ convenzionale e incolore, soprattutto nei ‘tempi morti’ del primo atto, a inficiare la piena realizzazione del principe traditore. Ieratica e imponente come si conviene la Myrtha di Ekaterina Chebykina. Bravo Kamil Yangurazov come Hans. Nel passo a due dei contadini si sono messi in luce Anastasia Nikitina e Philipp Stepin grazie ad una dinamica ed un fraseggio brillanti.
Assistere ad una rappresentazione di Giselle messa in scena dal Balletto Mariinskij, oggi più che mai, è un evento speciale. Giselle sembra realmente non voler morire mai e la sua lapide appare come una semplice convenzione, quasi un modo per dirci che grazie alla tradizione franco-russa che ne ha garantito la sopravvivenza nei secoli lei è sempre lì, pronta a dare un nuovo inizio al proprio dramma.
Ad arricchire ulteriormente il già fitto programma della Trilogia d’Autunno, la mattina del giorno 5 ha avuto come ospite Carla Fracci invitata a presentare la propria biografia (Passo dopo passo, ed. Mondadori) nella Sala Corelli del Teatro Alighieri.
Coreografie e interpreti ottimi se non eccellenti: grazie alla Compagnia del Mariinskij l’inizio dell’autunno a Ravenna è davvero sembrato più dolce. Foto Silvia Lelli