Balletto Teatro di Torino: “Musica Divina”

Cremona, Teatro Ponchielli, La Danza 2014
Balletto Teatro di Torino
“MUSICA DIVINA”
“In Mozart”
Coreografia Matteo Levaggi
Musica Michael Nyman
Luci Fabio Sajiz
“Ciaikovskij Suites”
Coreografia Matteo Levaggi
Musiche Pëtr Il’ic Ciajkovskij
Interpreti Kristin Furnes, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Marco De Alteriis, Deiis Bruno, Vito Pansini
Cremona, 1 marzo 2014

Come un cartello annunciava in biglietteria, lo spettacolo sarebbe stato composto da un primo atto di venti minuti, da un intervallo di quindici e da un secondo atto di cinquanta. Di fatto quello che si ricorderà di questo appuntamento del XXVI cartellone Danza del Ponchielli di Cremona è quel primo atto, “In Mozart”, quei primi 20 minuti. Matteo Levaggi, conferma con la sua Musica Divina di essere tra i massimi coreografi italiani di fama internazionale, per aver sapientemente rimesso in scena questo balletto che già nel 2005, a Verona, era stato eseguito sull’esecuzione dal vivo di uno dei più bei dischi/colonna sonora di Michael Nyman: “Drowning by numbers”, che dall’inglese viene tradotto in “Giochi nell’acqua”, un film di Peter Greenaway.
Tuttavia non vi è corrispondenza tra la soundtrack list (1987) dell’omonimo film e la successione dei brani coreografati da Levaggi, né si danza leggiadri sulle note della Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore di Mozart, dalla quale Nyman ha tratto ispirazione. E’ indubbio che si tratti di un disco che si racconta da sé, che si fa riascoltare sempre con piacere per le atmosfere che sa evocare, proprio per la sua accezione che sa trascendere quella filmica, da cui del tutto prescinde. Palco nero, luci bianche, l’essenziale per la messa in scena di una così imponente armonia, seppur minimale (come si usa definire quella di Nyman). Un corpo di ballo formato da sei ballerini perfettamente capaci di restituire il gesto classico, qui elevato al contemporaneo. Così, il violino suonato da Alexander Balanescu costituisce il leitmotiv delle loro bellissime  diagonali che mostrano in primo piano quello che si riflette in quinta, e questo grazie alla giusta illuminazione spiovente dall’alto, che risalta i corpi eburnei sullo sfondo nero. Allora vediamo finalmente qualche movimento sincrono delle loro braccia che accompagnano l’armonia di Nyman, come facendo giochi nell’aria per elevare il nostro sguardo, allacciandolo al suono.
Ci sono pressoché tutti i brani della colonna sonora e tra di essi, giustapposti, Levaggi ha posto “Fish Beach” e “Trysting Fields” (che apre il CD) che calmano le danze con quei corni che sembrano udirsi da lontano di una vallata scozzese accecata dal sole. E’ “Bees In Trees” ad aprire maestosa l’atto coi movimenti e le composizioni dei ballerini sui corni, i sax e i violini. Poi “Sheep And Tides”, una ballata soave e leggera, marcata dal timbro delle trombe. Danza corale per “Wedding Tango” che contrasta, mettendo a confronto il trombone basso e i violoncelli. E in conclusione “Knowing The Ropes”, davvero bellissima con la viola che cambia tono e ritmo e poi viene sostituita dal clarinetto. Che inizia con quel mood d’attesa, di presagio di una conclusione imminente, che  avviene in battuta, col gesto dei ballerini e il fade to black delle luci.
Se In Mozart Levaggi riprende la filosofia greenawayana, nella sucessiva e classica “Ciaikovskij Suite” richiama l’iconografia di un altro grande regista contemporaneo, David Lynch. Qui fa  contendere un tronco d’albero, un ceppo che finisce per essere abbracciato e cullato proprio come fa la Log Lady in “Twin Peaks”. E’ presente anche in questo balletto una scelta narrativa, malgrado gli intenti del compositore russo fossero sempre stati l’opposto: la creazione di musica da ballare, ossia fuori da ogni coinvolgimento realistico. Molto bella questa seconda coreografia con una giusta calibrazione tra momenti d’insieme e passi a due.