Giuseppe Sinico (1836 – 1907): “Marinella”

Opera in un prologo e tre parti su libretto di Pietro Welponer (1873). Dax Velenich (tenore), Giovanni Alberico Spiazzi (basso), Marianna Prizzon (soprano), Giuliano Pelizon (baritono), Iulia Szabo (mezzosoprano), Orchestra e Coro dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia, Severino Zannerini (direzione), registrazione:3 gennaio 2010, Sala de Banfield Tripcovich di Trieste. 2 CD BongiovanniGB 2449-50-2.
L’opera che questo doppio album live propone all’ascolto è la Marinella lavoro d’esordio del diciottenne compositore triestino Giuseppe Sinico (1836-1907),talentuoso musicista destinato a  un certo successo con lavori  come I Moschettieri ,  Aurora di Nevers, Alessandro StradellaSpartaco.
Il libretto, alquanto modesto di Pietro Welponer (1821-1863), tratto da un romanzo popolare, ha per sfondo la Trieste tra quattro e cinquecento, nella quale si  svolge la vicenda di Marinella (figlia dell’oste ed usuriere Falco) innamorata del  patrizio veneto Francesco Cappello, amore contrastato dal “gobbo” Baccio a sua volta innamorato di Marinella. Ovvia la presenza di un’altra donna, Elvira,  dama veneziana promessa sposa di Francesco. Finale tragico con la morte di Marinella,  uccisa da  Baccio che intendeva colpire il rivale. Figure prive di una qual si voglia credibilità drammatica, tratteggiate da una musica che non va oltre l’esercizio di stile.  Non manca qualche momento gradevole, ad esempio la scena e aria di Francesco “Povero cor sei solo”, il finale della seconda parte, la romanza di Baccio “Fra bei sogni d’un placido amore”, seguito dal duetto dello stesso con Marinella. Ben poca cosa!
In quanto all’esecuzione qui proposta, non fa certo il miracolo di risollevare le sorti della partitura. Severino Zannerini concerta con convinzione e passione ma si trova ad avere a che fare con un’orchestra appena decorosa, un Coro disomogeneo e una compagnia di canto che annovera due decorosi protagonisti, ossia il soprano Marianna Prizzon (Marinella) e Dax Velenich (Francesco) per poi precipitare con le alquanto modeste prestazioni di Giuliano Pelizon (Baccio), Giovanni Alberico Spiazzi (Falco/Un banditore), Iulia Szabo (Donna Elvira /Agnese), vocalmente e stilisticamente inadeguati. In conclusione. Per volere fare conoscere il teatro musicale di Giuseppe Sinico, non si poteva scegliere un lavoro della maturità artistica, o almeno una compagnia di canto più omogenea?