Bolzanopeople/Balletto Civile di Michela Lucenti: “Tentativo # 1”

“Un dragone!” Con questa battuta, pronunciata da una deliziosa nonnina su una sedia a rotelle, si chiude la performance “Tentativo # 1” interpretato da Bolzanopeople/Balletto Civile di Michela Lucenti. E, proprio alla Lucenti, vogliamo dedicare questo “dragone” per come ha saputo gestire questo progetto, nato da una commissione di Bolzano Danza in collaborazione con l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, senza cadere nel patetico o nella macchietta. Come lei stessa dichiara: “Devo ammettere che ho cominciato con un po’ di timore, spaventata dalle condizioni di salute e dall’età avanzata di molti ospiti. All’inizio pensavo che più che fargli muovere un dito non avrei potuto. Invece, come una pianta che nutrita quotidianamente cresce, anche i miei “nuovi” danzatori sono cresciuti e sbocciati.” 
La struttura è semplice: una sequenza di incontri tra dei rappresentanti della terza età e della prima. Incontri in cui si sviluppano principalmente dei duetti, ma anche un delizioso quartetto, forse uno dei momenti più alti…oppure delle sculture mobili per sedia a rotelle, nelle quali i corpi si fondono a creare delle macchine moventi. Questi giovani che hanno il coraggio di toccare dei corpi anziani, che hanno il tempo e la voglia di fermarsi a parlare con loro, che offrono il ricordo di un gioventù ormai da tanto passata e che, speriamo, non lo facciano solo in occasione di questo spettacolo. Ecco, la cosa che spero succeda è che, dopo questo training, ci siano almeno 8 giovani pronti a dialogare con l’altro, specie se anziano. Esponenzialmente questi 8 ben disposti, possono passare il messaggio e diventare una moltitudine, che potrà garantire un dialogo che si era spezzato da anni.
La performance è andata in scena lunedì 23 luglio nel piccolo, ma ben strutturato, sottopalco del Teatro Comunale di Bolzano, imponente ed efficente struttura che domina la piazza Verdi del centro cittadino. Con ottica lungimirante, l’amministrazione bolzanina è riuscita, nel giro di 10 anni, a far diventare il capoluogo altoatesino “la città della danza” del mese di luglio, in Italia. Pensare all’occasione persa da Nervi, da Spoleto, da Roma che per anni hanno sciorinato spettacoli e stage ma con poca intelligenza e capacità di comunicazione. Così Bolzano, aiutata dall’essere per metà tedesca (e non c’è niente da fare: in materia di programmazione e serietà sono imbattibili!), si è creata questa solida e prestigiosa nomea. E la si respira: danzatori a zonzo per i Portici; allieve che affollano il noleggio delle biciclette; genitori pazienti e insegnanti stanchi che recuperano le forze sul lungo Talvera.
Ma torniamo alla danza di “Tentativi # 1”: poca in verità, ma vedere un anziano signore interpretare una coreografia degli arti superiori che si accompagna con un sentito ritmo delle gambe; oppure la signora in sedia a rotelle di prima che al comando di darsi una mossa, inizia ad agitare le braccia come una danzatrice di hip hop; o ancora la signora che accarezza i capelli del danzatore con cui interagisce e che, sembra, persa in un ricordo tutto suo, sono emozioni impagabili. Vedere come la danza può essere portatrice di gioia, di allegria, di vita, non ha prezzo. Abituati da sempre a parlare di danza come inutile, futile o solo decorativa, riscopriamo una sua funzione sociale e, addirittura, traumaturgica!  Quindi ancora un grazie e bravi a Michela Lucenti e a Maurizio Camilli che, in soli 20 giorni, di seminario/prove si portano a casa un successo che dimostra capacità e solidità del loro progetto. Bellissimo il tappeto sonoro che non ci è dato sapere da chi è pensato; bravi ancora a tutti gli interpreti giovani e anziani, per averci regalato questa mezz’ora di sogno, di speranza, di amore. Sala esaurita e pubblico entusiasta.