Danza e formazione. Il “Barcelona Ballet Project” di Gino Labate ed Emanuela Campiciano

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Artisti italiani all’estero da sempre, nel mondo della danza, a partire dalle origini del balletto classico, epoca in cui i maestri rinascimentali migravano oltralpe per esportare i propri saperi e creavano nuove tecniche e stili, grazie alla contaminazione con culture e visioni estetiche diverse. Questa intervista inaugura una serie di “puntate” dedicate alla formazione, iniziando da Maestri e coreografi italiani che hanno deciso (per volontà o cause di forza maggiore) di investire all’estero, mantenendo però attivo il collegamento con l’Italia. Si inizia dalla Spagna. Il “Barcelona Ballet Project”, centro internazionale della danza e sede di un triennio di alta formazione coreutica, è diretto dal Maestro Gino Labate, che instancabilmente fa da spola tra Spagna Italia e Cuba. Formatosi presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, Direttore artistico ENBC Italia – programma formativo sul Método Escuela Nacional de Ballet “Fernando Alonso” Cuba, fondatore e Direttore artistico, insieme alla Maestra e coreografa Emanuela Campiciano, di un programma di formazione biennale per insegnanti sulla metodologia della danza classica cubana in collaborazione con Istituto universitario “Alicia Alonso” – Universidad Rey Juan Carlos di Madrid.Già solista e Primo ballerino della Compagnia del Teatro Comunale di Firenza “Maggio Musicale Fiorentino” e Teatro dellOpera Roma, il Maestro Labate ci parla del proprio percorso.
Come è maturata l’idea di fondare un centro di formazione all’estero?
In Italia, purtroppo, a un certo punto della mia carriera ho dovuto scontrarmi con realtà del tutto diverse da quelle idealizzate in gioventù, realtà poco vicine all’arte. Aumentavano le situazioni in cui ero quotidianamente impegnato a difendermi da invidie e pettegolezzi negativi, rispetto a quelle in cui potevo dedicarmi alla mia arte, nella quale invece desideravo investire tutto il mio tempo, le mie risorse e la mia passione. A peggiorare la situazione del nostro Paese, poi, la gestione politica di una classe dirigente che non crede nell’arte (si pensi a come si è disposto delle sorti di molti dei nostri teatri senza tener conto del loro prestigio storico e artistico). Ho visto un progressivo deterioramento della cultura e, ancor peggio, ho capito che stava morendo la speranza di tanti giovani che continuano a sognare di diventare artisti. Manca una legislazione che regoli il settore dedicato all’insegnamento una volta per tutte, che stabilisca chi e come sia legittimato a insegnare e che definisca chiaramente i confini e le caratteristiche delle varie Istituzioni italiane. Mettendo insieme tutte queste cose, dopo tanti anni dedicati alla danza in Italia, dopo aver creduto, così come ancora credo, che la formazione (quella vera e proposta da reali professionisti) sia assolutamente necessaria, così come l’aggiornamento per gli insegnanti delle istituzioni pubbliche e private, ho maturato l’idea di allontanarmi e di portare con me il mio bagaglio di esperienze e conoscenza all’estero.
Perché la Spagna?
Conoscevo già, a seguito di alcune collaborazioni lavorative, la Spagna, e in particolar modo ero e sono affascinato da Barcellona. Una città stupenda, fonte di ispirazione per grandi artisti del passato e fortemente stimolante per quelli di oggi, poiché racchiude in sé un mix unico di classico e moderno, arricchito dalle sinuose curve moderniste. Sembra si muova sempre in dolci curve e spirali senza fine in pieno stile Gaudì. La adoriamo sia io che mia moglie Emanuela Campiciano, con cui condivido la Direzione artistica del Barcelona Ballet Project.
Come si definisce il suo Centro?
Il Barcelona Ballet Project è un centro di alta formazione per danzatori, futuri docenti di danza e aspiranti coreografi. Sin dalla sua fondazione, nel 2015, si propone di formare danzatori offrendo un programma pratico/teorico completo, dedicato parimenti allo studio della danza classica e contemporanea e delle discipline che ne derivano.
Come è strutturato il percorso formativo e quali sono le modalità di accesso?
Il percorso formativo del BBP è triennale e prevede lo studio della danza classica (metodo Vaganova e cubano), del repertorio classico, della danza di carattere, della danza contemporanea, laboratorio coreografico, composizione coreografica, tecniche di improvvisazione, teoria e storia della danza e anatomia applicata al movimento. Vi si accede con audizioni periodicamente organizzate in Italia e in Spagna alla presenza dei direttori artistici oppure tramite video audizione.
Chi sono i docenti?
Leandro Perez Sanabria, formatosi alla Escuela Nacional de Ballet de Cuba ed ex danzatore del Ballet Nacional de Cuba, è docente danza classica, repertorio e danza di carattere; Daniel Sené, formatosi alla Escuela Nacional de Cuba ed ex danzatore del Ballet Nacional de Cuba, è docente danza classica, repertorio e danza di carattere; Orazio Caiti, ex danzatore dell’Aterballetto, è docente di tecniche di improvvisazione; Emanuela Campiciano, formatasi presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, oltre a condividere con me la Direzione artistica, è docente danza contemporanea, composizione coreografica, teoria e storia della danza, anatomia applicata al movimento. Io invece, oltre a curare la direzione generale e gli scambi internazionali, sono docente di danza classica e laboratorio coreografico. Periodicamente i nostri studenti hanno la possibilità di studiare con Direttori di compagnie di danza, docenti e direttori di altre istituzioni, per poter avere maggiori opportunità di approfondimento delle discipline e ulteriore visibilità per eventuali inserimenti lavorativi. Molti workshop organizzati da noi in sede sono, difatti, una sorta di audizione e possibilità di essere selezionati dai direttori di compagnie che si alternano durante l’anno accademico.
Che tipo di danzatore si intende formare?
Danzatori con una preparazione completa e forte sia nella danza classica che contemporanea, ma dedichiamo tempo e lavoro anche allo sviluppo delle capacità creative; questo potrà rivelarsi utile e importante per chi vorrà orientarsi anche verso l’insegnamento e la creazione coreografica. I nostri studenti sono impegnati quotidianamente non solo nel potenziamento tecnico, ma anche (e soprattutto) nello sviluppo delle proprie caratteristiche artistiche personali. Riteniamo che ognuno di loro sia speciale e che abbia necessità di affiancare allo studio la fiducia e la guida di insegnanti che lo aiutino nella propria crescita artistica. A tutti vengono dedicati con pazienza e passione lo stesso tempo e le stesse attenzioni, ognuno potrà avere il proprio posto nell’arte in futuro e, con la preparazione adeguata, potrà aver voce competente e conoscenze che lo aiuteranno ad affrontare il mondo del lavoro con sicurezza e determinazione.
Esiste una Compagnia all’interno del BBP?
Fa parte del nostro programma l’idea di trasferire le competenze acquisite in sala direttamente sul palcoscenico con la possibilità di danzare all’interno del Barcelona Ballet Project – The Company. Una compagnia di danza composta dai migliori elementi del BBP che si esibisce in performance e spettacoli di danza contemporanea, impegnata attualmente in un lavoro dal carattere socio-educativo contro la violenza sulle donne. La compagnia andrà in scena con questa produzione che si chiama Mas allá de la oscuridad in Spagna e in Italia a partire dal prossimo novembre.
Progetti a medio e lungo termine per il futuro?
I progetti ci accompagnano quotidianamente, primo fra tutti quello di continuare a espandere il BBP e i progetti formativi in Italia. In primis quello realizzato in collaborazione con CneArt e la Escuela Nacional de Ballet Fernando Alonso de Cuba nella creazione di un programma formativo per insegnanti ideato da noi, una grande chance di formazione e aggiornamento per gli insegnanti sul metodo cubano con rilascio del titolo direttamente da CneArt, Ministero Cubano di Arte e Cultura. Un progetto in cui crediamo molto e che contiamo di sviluppare nel tempo allargandolo a diverse regioni italiane.
Se potesse tornare indietro, sceglierebbe ancora di dedicare la sua vita alla danza?
Assolutamente sì, non riesco neanche a immaginare la mia vita diversamente. Mentre danzo, impartisco la lezione, scambio continuamente informazioni ed esperienza con il pubblico, con i miei studenti. Non rinuncerei mai al grande privilegio che mi è stato dato e per il quale ho lavorato tanto: emozionarsi ed emozionare con quest’arte unica che è la Danza.