Ludwig van Beethoven 250 (1770 – 1827): Jonathan Biss & “The Complete Piano Sonatas”

Cd 1: Piano Sonata No.5 in C minor, Op.10 No.1; Piano Sonata No.11 in B flat major, Op.22; Piano Sonata No.12 in A flat major (‘Funeral March’), Op.26; Piano Sonata No.26 in E flat major (‘Les Adieux’), Op.81a. Registrazione: Arts Centre, Purchase College, State University of New York, 11-23 maggio 2011 T. Time: 74′ 10″
Cd 2: Piano Sonata No.4 in E flat major, Op.7; Piano Sonata No.14 in C sharp minor (‘Moonlight’), Op.27; Fantasy in G minor, Op.77; Piano Sonata No.24 in F sharp major (‘Funeral March’), Op.78. Registrazione:  Arts Centre, Purchase College, State University of New York, 23-25 maggio 2012 T. Time: 61′ 25″:

Cd 3: Piano Sonata No.15 in D major, Op.28; Piano Sonata No.16 in G major, Op.31 No.1; Piano Sonata No.21 in C major, Op.53 (‘Waldstein’). Registrazione: Arts Centre, Purchase College, State University of New York, 12-14 agosto 2013. T. Time: 70′ 26″
Cd 4: Piano Sonata No.1 in F minor, Op.2 No.1; Piano Sonata No.6 in F major, Op.10 No.2; Piano Sonata No.19 in G minor, Op.49 No.1; Piano Sonata No.23 in F minor, Op.57 (‘Appassionata’). Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 10-12 settembre 2014. T. Time: 62′ 28″
Cd 5: Piano Sonata No.3 in C major, Op.2 No.3; Piano Sonata No.25 in G major, Op.79; Piano Sonata No.27 in E minor, Op.90; Piano Sonata No.28 in A major, Op.101. Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 10-13 maggio 2015. T. Time: 66′ 29″
Cd 6: Piano Sonata No.9 in E major, Op.14 No.1; Piano Sonata No.13 in E flat major, Op.27 No.1; Piano Sonata No.29 in B flat major, Op.106 (‘Hammerklavier’). Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 5-8 giugno 2016. T. Time: 68′ 48″
Cd 7: Piano Sonata No.2 in A major, Op.2 No.2; Piano Sonata No.20 in G major, Op.49 No.2; Piano Sonata No.17 in D minor, Op.31 No.2 (‘The Tempest’); Piano Sonata No.30 in E major, Op.109. Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 13-16 giugno 2017 T. Time: 68′ 45″
Cd 8: Piano Sonata No.8 in C minor, Op.13 (‘Pathétique’); Piano Sonata No.10 in G major, Op.14 No.2; Piano Sonata No.22 in F major, Op.54; Piano Sonata No.31 in A flat major, Op.110. Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 11-14 giugno 2018 T. Time: 63′ 43″
Cd 9: Piano Sonata No.7 in D major, Op.10 No.3; Piano Sonata No.18 in E flat major, Op.31 No.3; Piano Sonata No.32 in C minor, Op.111. Registrazione: American Academy of Arts and Letters, New York, 9-12 giugno 2019 T. Time: 67′ 56″. Jonathan Biss (pianoforte) 9 CD ORCHID CLASSICS ORC100117

Definite da Hans von Bülow, che fu il primo ad eseguire l’intero ciclo, il Nuovo Testamento della musica, in contrapposizione al Vecchio Testamento, rappresentato dal Clavicembalo ben temperato di Bach, le 32 Sonate di Beethoven furono composte in un arco di tempo molto lungo che va dal 1795 al 1822 e costituiscono la testimonianza tangibile dell’evoluzione impressa a questa forma dal grande compositore di Bonn. Come nel genere sinfonico, Beethoven, infatti, partendo dai modelli di Haydn e di Mozart, rilevabili nelle prime 15 sonate, di cui l’ultima è l’op. 28 “Pastorale” (1801), si affrancò da essi, come egli stesso affermò in una lettera a Wenzel Krumpholz nella quale si legge: «D’ora in poi, ho intenzione di prendere un nuovo percorso». Questo nuovo percorso trova la sua espressione nelle 12 sonate della seconda fase che raccoglie i lavori composti dal 1802 al 1814, nei quali Beethoven progressivamente rielaborò la forma-sonata, per compiersi pienamente nelle ultime cinque dall’op. 101 (1816) all’op. 111 (1822).
A partire da Hans von Bülow molti grandi pianisti si sono cimentati nell’esecuzione e nell’incisione dell’integrale delle sonate di Beethoven e di recente anche il pianista americano Jonathan Biss ha registrato la sua intepretazione di questi capisaldi della letteratura pianistica per l’etichetta
Orchid Classics. Bisogna, innanzitutto, dire che non ci si trova di fronte ad un’edizione di riferimento, sia perché non regge il confronto con altre incisioni integrali di grande pianisti quali Claudio Arrau, Maurizio Pollini, Wilhelm Kempff, Paul Badura-Skoda, András Schiff, Daniel Barenboim e Aldo Ciccolini sia perché appare profondamente disomogenea. I 9 Cd di cui si compone sono stati, infatti, registrati in 9 anni dal 2011 al 2019 e, quindi, dal punto di vista dell’approccio interpretativo rappresentano un livello di maturazione artistica diverso. Ciò si nota facendo un confronto tra le sonate incise nei primi Cd e l’op. 111 del nono che sicuramente costituisce la migliore interpretazione di questo integrale. In generale, comunque, l’artista, dotato di una tecnica solidissima, ne fa uso scegliendo dei tempi a volte troppo veloci che, spesso, sono di nocumento al fraseggio e all’espressione. Il terzo tempo della Tempesta, per esempio, eseguito troppo velocemente sembra ridursi quasi a un puro esercizio tecnico soprattutto quando il tema passa alla mano sinistra, mentre dal punto di vista espressivo si segnalano per una buona resa complessiva i tempi lenti e il primo movimento della famosa Sonata al chiaro di luna. Le migliori esecuzioni sono contenute comunque nell’ottavo e nel nono Cd dove è possibile ascoltare la Patetica e l’Op. 111, interpretate con la giusta maturità. Sarebbe bello ascoltare anche tutte le altre sonate eseguite con la maturità a livello interpretativo che contraddistingue gli ultimi due CD dal momento che il talento e la tecnica non mancano certo al giovane pianista americano.